Il progetto di riconversione dellospedale San Giacomo da destinare in parte a residenza sanitaria, hospice e degenza ordinaria sbandierato qualche giorno fa dal presidente della Regione Piero Marrazzo non convince il sindacato Fials-Confsal. Per il quale gli unici fatti per ora sono «i decreti del presidente in qualità di commissario ad acta per il piano di rientro e assessore ad interim della Sanità. Parole crude che nel provvedimento (n.43/2008) di riorganizzazione della rete ospedaliera sanciscono senza indugio la chiusura definitiva del San Giacomo», come dice il segretario Gianni Romano. Insomma, il governatore illude «i cittadini, i malati, i loro familiari e gli operatori sanitari che un giorno non troppo lontano lospedale riaprirà».
«Ci attendiamo che sia il presidente Marrazzo - prodegue Romano - a sedare definitivamente quelle voci che provengono dalla sua stessa maggioranza o differentemente a scrivere e firmare un documento che attesti la programmazione e la realizzazione di un progetto di riconversione. Non vogliamo essere assolutamente troppo scrupolosi ma ricordiamo bene il detto verba volant, scripta manent. Le chiacchiere infatti vanno nelletere e qui rimangono i documenti. Uno fra tutti il piano di riorganizzazione sanitaria che il presidente ha firmato e presentato al consiglio dei ministri la scorsa settimana per dare seguito al Piano di rientro siglato a febbraio 2007. E qui, oltre alla chiusura del San Giacomo, vengono decretate le chiusure di tanti altri plessi ospedalieri e case di cura che devono, a parere dellAgenzia di Sanità Pubblica e del presidente Marrazzo non rispondono alle logiche di performance stabilite dagli standard di qualità. È necessario a questo punto che il presidente spieghi alle parti sociali, così come alle associazioni di malati e cittadini, che senso avrebbe il progetto di riconversione del San Giacomo dopo una chiusura ultimata in 50 giorni, che fine faranno ora le strumentazioni per la Tac e per la Risonanza magnetica poiché difficilmente potranno essere disinstallate e reinstallate altrove quando invece nelle strutture limitrofe per dare risposta ai cittadini che avevano prenotato la prestazione si lavora fino a 14 ore di seguito con laggiunta di turni massacranti. E ancora che senso ha avuto parlare di riorganizzazione del plesso ospedaliero quando non ci sono risorse finanziarie a disposizione». «Ugualmente vogliamo ricordare al presidente - continua il segretario Fials-Confsal - che non ha senso fare una proposta per allestire i cosiddetti ospedali di comunità negli ambulatori e farli gestire ai medici di base. Medici in convenzione il cui rinnovo contrattuale con nuove competenze sarà un aggravio in più per lerario regionale, quando si possono ricollocare i sanitari in esubero già strutturati negli ospedali Nuovo Regina Margherita, San Giacomo e Forlanini». «Noi - conclude Romano - vogliamo continuare a puntare il dito contro la contraddizione che sta a capo di tutta questa storia e per non dimenticarla e farla dimenticare abbiamo raccolto immagini e sonoro che alla fine ne è nato un reportage niente male. Ognuno può andarlo a guardare su YouTube.
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