Le fiamme terrorizzano i vacanzieri

Si sono svegliati con il rumore dei Canadair che caricavano acqua dal mare per riversarla sulla collina, avvolta dalle fiamme. Giornata convulsa, quella di ieri, per turisti e residenti sull’isola di Ponza, una delle mete di villeggiatura più ambìte dai romani. Tante le richieste di soccorso arrivate ai vigili del fuoco, a causa dei numerosi focolai divampati sull’isola. Fiamme che hanno distrutto circa 100 ettari di splendida macchia mediterranea, di vigneti e alberi da frutto e che fortunatamente non hanno coinvolto la gente. Paura, però, sì, quella tanta. Un primo incendio si è scatentato nella serata di sabato nella zona periferica di Tre Venti. Vigili del fuoco, volontari della Protezione civile e Forestali hanno lavorato a lungo per domarlo. Il vento però è stato impietoso e nella mattinata di ieri la zona a sud del porto e il Monte Pagliaro hanno ricominciato ad ardere. Nessuna abitazione fortunatamente è stata raggiunta dalle fiamme. Lo stato d’allerta per i soccorritori però è durato tutta la giornata. Nel pomeriggio i Canadair hanno dovuto spegnere nuovi focolai nella zona del monte Ducale. Una vera e propria domenica di passione, segnata dai piromani. Gli esperti sono convinti infatti che gli incendi abbiano origine dolosa. Ci sarebbero alcuni testimoni che hanno visto allontanarsi due persone a bordo di un motorino, poco prima che scoppiassero gli incendi. Ma non si esclude che si tratti anche di un dispetto tra famiglie a causa di vecchi rancori. La Procura ha subito avviato un’inchiesta. I carabinieri ora dovranno fornire una relazione dettagliata sull’accaduto, per individuare i responsabili. Anche a Sperlonga, altra perla fra le località turistiche del litorale, la terra è bruciata. Per circa 12 ore i pompieri sono stati al lavoro per spegnere le fiamme, anche qui dolose. Altri roghi in provincia di Roma, a Gallicano, a Formello e sul monte Artemisio vicino a Velletri, quest’ultimo su una superficie molto vasta.
Durissime le parole del governatore Piero Marrazzo che ha parlato di «terrorismo ambientale», affermando che «serve una risposta decisiva ed energica contro questi atti criminosi». Marrazzo ha poi annunciato la creazione di «un piano di monitoraggio delle aree colpite per impedire che oltre al danno ci siano le speculazioni». L’allerta non è solo nelle zone già devastate, ma anche a Roma. Il Comune ha creato un’apposita task force, composta da trenta operatori del decoro urbano, per svolgere un’attività di vigilanza anti-incendi soprattutto nei parchi. In questi giorni di caldo record, con temperature di otto gradi sopra la media e picchi di 41 gradi, il rischio focolai è da bollino rosso.

Come se non bastasse poi, ieri, i vigili del fuoco sono stati impegnati anche sul fronte «Residence Roma». Hanno dovuto spegnere i falò appiccati su rifiuti e masserizie dagli immigrati. La loro protesta, dopo lo sgombero.

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