da Milano
A Torino sembra di aver riportato le lancette dellorologio al settembre 2005, quando il titolo Fiat, dopo essere precipitato fino a 4,5 euro, aveva cominciato lentamente a guadagnare terreno arrivando a superare quota 7 euro. A spingerlo avanti era stato il blitz con gli Agnelli che erano riusciti a mantenere la presa sul Lingotto, finito nel mirino degli speculatori. Per il titolo, però, era solo linizio di una crescita costante, e in alcuni momenti travolgente, coincisa con il progressivo miglioramento della situazione finanziaria del gruppo fino ad arrivare alluscita dalla crisi. A deprimere le azioni Fiat, ora (ieri nuovo tracollo del 6,18% a 7,4 euro dopo unaltra sospensione dal listino per eccesso di ribasso) è soprattutto lattesa, da parte dei mercati, di conoscere lentità della revisione, se ci sarà, degli obiettivi 2009. Gli analisti sono convinti che, nonostante la cautela («spero di non doverli ritoccare»), alla fine lad Sergio Marchionne sarà costretto a rimettere mano alla calcolatrice. E questo mentre allIfil (futura Exor) la famiglia Agnelli guarda con preoccupazione il deteriorarsi dello scenario generale (vendite di auto in calo) e la continua perdita di valore del titolo Fiat.
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