Fiat, nubi alla vigilia del trimestre

da Milano

Il 24 aprile il cda della Fiat si riunirà per approvare la prima trimestrale dell’anno. E in attesa che gli analisti presentino le loro stime, è già possibile tastare l’umore del mercato attraverso l’analisi redatta da Mediobanca. Piazzetta Cuccia ha intanto abbassato il prezzo obiettivo dell’azione torinese da 17 a 14,9 euro. «In questo momento - osservano alla banca d’affari - vanno forte i titoli legati alle infrastrutture, caratterizzati da progetti pluriennali finanziati dai governi di Paesi come la Cina, ma anche in Asia e Medio Oriente, rispetto alle azioni collegate ai beni di consumo». «Moving sideways», ovvero «Camminando sul ciglio della strada», è il titolo dato all’analisi, a due settimane del cda del Lingotto, secondo cui nel primo trimestre dell’anno la divisione Auto dovrebbe guadagnare meno nel confronto con i primi tre mesi del 2007, cioè 180 al posto di 190 milioni di euro.
Le stime di Mediobanca tengono conto della congiuntura sfavorevole, che ha visto le immatricolazioni di vetture scendere pesantemente in Italia dall’inizio dell’anno (meno 10% tra gennaio e marzo), mentre anche l’Europa - secondo le anticipazioni di Global Insight - avrebbe archiviato un marzo negativo di oltre il 10%, come anche il trimestre (meno 2,9%). In questo scenario le vendite di Fiat Group Automobiles sarebbero viste in calo del 13%, con la tenuta però del marchio Fiat grazie ai buoni risultati della 500. Tornando a Mediobanca, l’analisi considera la possibilità che alla fine del trimestre la Fiat possa avere bruciato cassa per più di 100 milioni di euro. Ma al di là dei dati italiani ed europei, segnali di rallentamento arrivano anche da altri mercati, per esempio il Brasile. Il Paese sudamericano, pur continuando ad aver il vento in poppa (le consegne di auto sono cresciute in marzo del 27%), ha tirato un po’ il freno considerando il più 35% dei primi due mesi. Problemi affiorano anche in India, dove il mercato delle quattro ruote ha registrato il tasso di aumento più basso degli ultimi due anni. Più che giustificata, per Piazzetta Cuccia, è quindi la decisione dell’amministratore delegato Sergio Marchionne di attendere il secondo e il terzo trimestre prima di rivedere eventualmente gli obiettivi del Lingotto per l’anno in corso. Non sfugge, inoltre, come siano cresciute le scorte di veicoli nei piazzali delle concessionarie (il problema riguarda la maggior parte dei costruttori), segno della forte pressione sulle rispettive reti commerciali da parte delle case.


In Borsa, intanto, il titolo Fiat ieri ha nuovamente ripiegato (meno 0,39%), a 14,73 euro, dopo essersi spinto fino a 15,2 euro grazie al riaffiorare delle scommesse sul possibile scorporo dell’Auto dal gruppo di Torino.

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