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Fiat semplifica la struttura del gruppo Tavolo con Chrysler

Fiat semplifica la struttura del gruppo Tavolo con Chrysler

da Milano

Semplificare è la parola che in queste settimane va per la maggiore all’interno della galassia Agnelli e, di rimbalzo, in casa della controllata Fiat. E così, in attesa che i cda di Ifi e Ifil, entro il mese diano ufficialmente il via al progetto di accorciamento della catena e alla conseguente fusione per incorporazione di Ifil in Ifi, qualcosa si muove anche al Lingotto. Ieri il consiglio di Fiat Group, presieduto da Luca di Montezemolo, ha deliberato una riorganizzazione societaria delle principali società controllate da Fiat Partecipazioni Spa. Fiat Group Automobiles, Fiat Powertrain Technologies, Magneti Marelli, Teksid, Teksid Aluminum e Maserati, nonché il 40% circa di Iveco e di Fnh, società controllante di Cnh, e il 10,5% circa di Rcs, saranno trasferite a Fiat Spa che già detiene l’intera partecipazione di Comau, il rimanente 60% circa di Iveco e Fnh e l’85% del capitale di Ferrari Spa.
L’operazione, che verrà attuata attraverso una scissione parziale della controllata totalitaria Fiat Partecipazioni Spa a favore di Fiat Spa, oltre a consentire la semplificazione della struttura societaria del gruppo in linea con le più recenti best practice di mercato, ha l’obiettivo «di ottenere una maggiore efficienza operativa e l’ottimizzazione dei flussi finanziari e di dividendi». La futura Fiat Partecipazioni Spa concentrerà la propria attività a favore delle società del gruppo «nei servizi e nel settore immobiliare». «Dal punto di vista contabile - aggiunge la nota - l’operazione avverrà a valore di libro e, quindi, non avrà effetti sul Gruppo e su Fiat Spa. Inoltre, non comporta l’attribuzione di alcun diritto di recesso in quanto non vi sono effetti sull’azionariato delle società interessate».
Secondo alcuni analisti la riorganizzazione che vede coinvolte le società del Lingotto potrebbe far presagire, ma solo quando i mercati finanziari si riprenderanno e in una situazione congiunturale diversa, il progetto di scorporo della divisione Auto.
L’amministratore delegato Sergio Marchionne, intanto, volerà nelle prossime ore a Chicago dove, nel corso di un gala, domani sera riceverà l’«Excellence Award» nell’ambito della manifestazione «Italian Style Expo» che propone il meglio della produzione del nostro Paese in tema di auto, moda, design, turismo, prodotti tipici, musica, enogastronomia e molto altro. È la prima volta che il top manager riceve un premio negli Usa da quando è al vertice del Lingotto.
Non lontano da Chicago, infine, si trova il quartier generale della Chrysler. Ad Auburn Hills, a un’ora di macchina da Detroit, lo stato maggiore della casa americana acquisita dal fondo Cerberus starebbe stringendo i tempi su una serie di accordi. I tavoli aperti, secondo quanto risulta al Giornale, sarebbero almeno tre con altrettanti costruttori. Tra questi ci sarebbe anche la Fiat.

«Torino - dice una fonte - cerca intese commerciali e un sito produttivo negli States. Gli americani hanno bisogno di motori diesel compatti e di condividere piattaforme. Inoltre vogliono crescere in Asia, anche a braccetto di altri».

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