Economia

Fiat si prepara alla promozione di Moody’s

Fiat si prepara alla promozione di Moody’s

da Milano

Il rating di Fiat (cioè la pagella attribuita al suo debito dalle agenzie internazionali) potrebbe raggiungere il livello di investment grade nei prossimi 6-12 mesi, superando così la categoria “junk“ (spazzatura). Lo scrive l’agenzia Moody’s, la più autorevole, in un report sui costruttori europei. La promozione, si legge, arriverà se il Lingotto «riuscirà a mantenere il momento positivo evidenziato nel 2007 anche in un ambiente più competitivo», e se dimostrerà di poter «sostenere il proprio profilo finanziario ai livelli di performance attesi per il 2007».
Affinchè i rating Fiat tornino all’investment grade, Moody’s si aspetta che parte del free cash flow sia impiegato per un’ulteriore riduzione del debito. L’agenzia di valutazione, inoltre, auspica un approccio «cauto» ai riacquisto delle azioni proprie in corso di esecuzione.
La domanda di auto del 2008 sarà minata dall’atteso rallentamento della crescita del Pil nell’anno entrante. Per Fiat, spiega Moody’s, il mercato domestico diventerà più competitivo e sarà difficile bilanciare il calo dei volumi con la performance sugli altri mercati europei, soprattutto considerando che i produttori francesi hanno una consistente pipeline di nuovi modelli in arrivo.
Quindi la sfida più grande sarà riuscire a dimostrare la sostenibilità degli attuali livelli di redditività, cash flow e flessibilità finanziaria, soprattutto considerando il previsto calo del mercato italiano e una domanda meno robusta in arrivo da quello brasiliano.
Ottimista Sergio Marchionne: «Credo che anche le altre si allineeranno nel tempo», ha detto l’ad della Fiat rispondendo alla domanda se le altre agenzie di rating miglioreranno il giudizio su Fiat dopo il possibile innalzamento a livello investment grade da parte di Moody’s. Marchionne ha parlato a margine della mostra “il secolo dell’avvocato - Gianni Agnelli, una vita straordinaria“.
Situazione difficile, intanto, a Pomigliano d’Arco, dove uno sciopero contro i licenziamenti e i provvedimenti disciplinari «ha provocato - secondo l’azienda - forte disturbo al regolare svolgimento dell’attività di formazione».

Per il segretario generale della Fiom-Cgil, Gianni Rinaldini «è urgente una convocazione da parte del presidente del Consiglio».

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