Fiat, stop a piccoli motori e auto per colpa di un pezzo «sospetto»

da Milano

Brutto colpo per la Fiat: stop alla produzione del motore 1.3 Multijet, il più importante e più richiesto della gamma, e conseguente blocco dell’attività produttiva dei veicoli interessati. L’ordine di fermare tutto è arrivato direttamente dall’amministratore delegato Sergio Marchionne. Dai periodici «controlli di qualità effettuati su tutti i componenti delle vetture di Fiat Group Automobiles - precisa una nota - sono emersi alcuni casi di anomalia che riguardano un componente di fornitura esterna del motore 1.3 Multijet». Coinvolti sono gli stabilimenti polacchi di Bielsko Biala e Tychy, dove vengono rispettivamente prodotti i propulsori in causa e due dei modelli che ne fanno uso, Panda e 500. A questi si aggiungono gli impianti di Termini Imerese (Lancia Y), Melfi (Grande Punto), Torino-Mirafiori (Grande Punto, Punto Classic, Idea e Lancia Musa) e Bursa, in Turchia (Linea, Fiorino e Doblò). Nella stessa nota, diffusa ieri sera, la Fiat sottolinea che all’origine del provvedimento c’è la necessità di «effettuare le dovute verifiche sulla conformità della fornitura agli standard qualitativi richiesti». L’azienda, inoltre, aggiunge che «sta compiendo ogni sforzo per velocizzare i controlli e gli eventuali interventi di adeguamento che si rendessero necessari, in modo da contenere al massimo i ritardi verso il cliente». Certo è che lo stop al motore «core» della gamma di city-car, utilitarie e furgoncini comporterà ripercussioni, come ammette la stessa Fiat, «sui volumi di consegna di febbraio». Un motivo in più, come evidenziamo a parte, per rendere ancora più fosche le aspettative degli operatori sul mese in corso. Lo stop prudente di Marchionne a motori e linee produttive va in direzione di una sempre maggiore trasparenza nei confronti dei clienti («Fiat - conclude la nota - ha deciso di adottare un approccio intransigente e di assoluto rigore per garantire ai propri clienti i migliori livelli di qualità del prodotto»). E se in Italia un’azione del genere può in certi casi far discutere, negli Stati Uniti i maxi-richiami che periodicamente possono interessare modelli difettosi o quant’altro vengono percepiti positivamente dagli automobilisti. A Torino sostengono che i giorni di blocco saranno limitati. Resta da vedere, però, come il mercato (meno 0,56% il titolo Fiat ieri in Borsa) accoglierà oggi la notizia: il blocco, infatti, finirà per condizionare le consegne dei modelli che vanno per la maggiore e che sono ai vertici delle classifiche di vendita. Marchionne, intanto, nelle prossime ore avrà modo di verificare di persona la situazione a Bursa.


Il top manager, infatti, è atteso in Turchia per ritirare il premio «Auto Best 2008» vinto dalla berlina Linea (30mila unità vendute). E questo mentre la 500 si prepara a debuttare, nei prossimi giorni, sul difficile mercato giapponese.

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