Fiat, il vertice anticipa l’esame del dossier 2009

da Milano

«La speranza è che riprendano la domanda e i consumi». Luca di Montezemolo, nella veste di presidente di Fiat Group, non nasconde le preoccupazioni legate al prossimo anno. Nel confermare gli obiettivi 2008, come aveva fatto nei giorni scorsi insieme all’amministratore delegato Sergio Marchionne, Montezemolo si prepara ad affrontare un cda che avrà una valenza soprattutto strategica. Il 23 ottobre, a Chicago, oltre ad approvare i dati del terzo trimestre, il board del Lingotto affronterà anche lo spinoso tema 2009, anno che si presenta tutt’altro che favorevole in particolare per i settori auto e camion. «A Chicago parleremo dei numeri e delle prospettive per il prossimo anno», ha sottolineato il presidente di Fiat Group. Sarà una riunione delicata soprattutto per l’impatto che le scelte che verranno prese avranno sulla Borsa.Il titolo Fiat, infatti, ha risentito dei timori espressi al Salone di Parigi da Marchionne sul 2009 («spero di non dover ritoccare gli obiettivi del prossimo anno»). Ieri in Piazza Affari le azioni torinesi, dopo una serie di sedute in picchiata, hanno ripreso fiato (più 0,48% a 6,96 euro) nonostante il calo dell’1% del settore automobilistico europeo. Montezemolo si è soffermato anche sulle conseguenze dirette che la forte riduzione delle vendite di vetture ha sull’attività produttiva. «Per quanto riguarda la cassa integrazione - ha precisato il presidente di Fiat Group - purtroppo siamo di fronte a un drammatico calo della domanda: per adeguare la produzione alla richiesta del mercato, non c’è alternativa alla cassa integrazione.

Ma un’azienda come la nostra che ha prodotti competitivi e presenza sui mercati, appena il vento cambierà ha tutte le condizioni per sfruttare la ripresa».
Dal Brasile, infine, il gruppo torinese fa sapere che le ferie che interesseranno il 13% della forza lavoro (1.700 addetti) non incideranno sulla produzione.

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