Siamo solo alle prime due puntate. E a un prodotto del genere bisogna dare tempo. Però cè da temere che il treno si fermi subito. I numeri parlano: lunedì 6,5% di share (con 1 milione 83mila spettatori), martedì 5.04% (solo 816mila spettatori). Sono i risultati dascolto di Andata e ritorno, la «instant-comedy» sui pendolari lombardi (si legga la recensione nel Telediario alla pagina successiva), in onda in striscia quotidiana su Raidue alle 18.50. Ora, se si trattasse di un programma come tanti altri che vanno in onda in pomeriggio, non ci sarebbe da stupirsi per un ascolto così basso (la seconda rete Rai ha una media in preserale dell8-9 per cento). Il fatto è che la serie, realizzata dalla casa di produzione Grundy (la stessa del reality sui cowboy Wild West andato male), è stata presentata in grande stile venerdì scorso con tanto di spostamento di tutto il vertice di viale Mazzini dalla Capitale a Milano (cerano direttore generale Cappon, presidente Petruccioli, direttore di Rai fiction Saccà, direttore di Raidue Marano). E rappresenterebbe il primo passo di un «grande progetto per riconquistare il pubblico milanese attraverso una serie di racconti», di fiction, appunto. Ma, per ora, il pubblico nordico non risponde. Si attendono le altre proposte.
Non meglio martedì è andata a unaltra fiction, da cui pure si attendeva di più: quella su Mafalda di Savoia (produzione Rizzoli), su Canale 5, che ha ottenuto uno share del 18.55% (la media di rete è del 23%) con 4 milioni 711mila spettatori battuta da 50 Canzonissime di Raiuno.
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