Fidanza «Volontari sui mezzi pubblici per contrastare borseggi e aggressioni»

La paura corre sul filobus, sul compasso del tram e sulle linee della metropolitana. In una parola i milanesi non si sentono tranquilli nemmeno sui mezzi pubblici, non appena cala il buio. Secondo le rilevazioni «Customer satisfaction» di Atm, infatti, emerge come la sicurezza personale sia il problema più impellente per gli utenti, più addirittura della puntualità e del comfort. Un problema che diventa ancora più urgente in epoca di dibattito su Ecopass e di livelli di inquinamento atmosferico alle stelle. Proprio per questo il capogruppo di An in Comune, Carlo Fidanza e il presidente della commissione consiliare Trasporti, Marco Osnato, propongono l’utilizzo dei volontari per la sicurezza sui mezzi pubblici: «Comune e Atm stanno investendo molto su una maggiore cultura del trasporto pubblico - commentano Fidanza e Osnato - ma non si può chiedere ai milanesi, soprattutto a donne, anziani e ai più indifesi, di usare tram e autobus se non garantiamo le condizioni minime di sicurezza in particolare quando cala il buio».
Le linee più ai rischio? In pole position la 90-91 il filobus che percorre la circonvallazione esterna, gli autobus 56, 57 e 82 e le linee tramviarie 1,3,15 e 16. Proprio su queste linee An ha intenzione di proporre ad Atm di far partire la sperimentazione «per dare in breve risposte ai cittadini».
Ma perché proprio le ronde? «Servirebbero a prevenire borseggi e aggressioni, e, allo stesso tempo, a preservare i mezzi da vandali e imbrattatori». Il sistema di telecamere a circuito chiuso che Atm, ha fatto installare sui mezzi non era sufficiente? «Spesso molestie e violenze - spiegano da An - hanno inizio sui mezzi pubblici ma proseguono per la strada. È per questo motivo che agli investimenti sulle telecamere a bordo fatti da Atm e all’egregio lavoro svolto da Nucleo tutela trasporto pubblico della polizia locale per identificare i clandestini senza biglietto va affiancata, soprattutto nelle ore serali e notturne, la presenza di volontari riconoscibili che viaggino sulle linee più a rischio, proteggano le donne sole nel tragitto dalla fermata all’abitazione e siano sempre in contatto telefonico con le forze dell’ordine per segnalare presenze sospette e comportamenti illeciti». Ecco allora che i volontari potrebbero costituire una valida alternativa alla presenza armata delle guardie giurate, ipotesi vagliata da An ma immediatamente esclusa perché non consentita dalle legge. Stesso discorso per il bigliettaio a bordo, che potrebbe sì vigilare sull’incolumità dei passeggeri, ma a un costo troppo alto.

L’ipotesi, infatti, è stata scartata perché troppo onerosa per l’azienda e perché non risolverebbe il problema del controllo a terra.
Ecco che le ronde potrebbero risolvere il problema a costo zero: si tratta infatti di volontari, ex agenti ed ex controllori Atm, che ben conoscono il territorio e la modalità di azione di certa criminalità.

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