È emergenza abbandoni in città: i canili sono strapieni e i volontari sono costretti agli straordinari per gestire le centinaia di animali lasciati soli.
I numeri parlano chiaro: tra giugno e luglio il canile sanitario di Milano ha contato 148 nuovi ingressi. Anche se non tutti possono essere collegati a fenomeni di abbandono attivo, il dato rimane alto e al di sopra della media dei mesi precedenti. Al canile della Lega nazionale per la difesa del cane ai primi del mese erano già al completo, con 30 cani alloggiati in una pensione privata. Tra gli ospiti, anche 3 conigli nani trovati in un parcheggio di Segrate, tanti gatti e un pappagallino.
Situazione analoga anche al canile di Monza: cinquanta abbandoni nel mese di luglio e tredici solamente nei primi due giorni di agosto.
«Il mese - dicono gli operatori della struttura - è iniziato malissimo». Una situazione difficile, aggravata ulteriormente, sottolineano alla Lega nazionale per la difesa del cane, dal crollo degli affidi che normalmente si verifica nel mese di agosto, sempre a causa delle vacanze estive.
I dati non si discostano più di tanto dallo scorso anno: quelle che sembrano essere cambiate, almeno in parte, sono invece le modalità di abbandono. Complice lobbligatorietà delliscrizione dei cani allanagrafe canina con lidentificazione tramite microchip, molti padroni, per paura delle sanzioni, invece che lasciare i propri animali per strada, si rivolgono sempre più spesso ad associazioni e strutture competenti. «La gente pensa: Va be, invece che abbandonare il cane per strada lo portiamo al canile. Ma si tratta sempre di un abbandono. Rimane comunque un gesto criminale», spiegano alla Lega nazionale per la difesa del cane.
«Anche se gli animali vengono abbandonati nei canili o dati alle associazioni, è sempre una forma di abbandono dovuta alla deresponsabilizzazione dei proprietari», dicono i volontari della Lav.
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