Roma - A luglio la fiducia dei consumatori italiani segna un netto calo, a causa di un crescente pessimismo sia sul quadro economico generale sia sulle aspettative di breve periodo. Si deteriorano, inoltre, le componenti legate al mercato del lavoro e alle future intenzioni di acquisto.
Ai minimi da 15 anni L’indice scivola ai minimi da novembre 1993, passando a 95,8 da 99,9 di giugno (rivisto da 100,0). A giugno aveva già perso 3 punti rispetto al 103,2 di maggio. Gli economisti avevano previsto per luglio un consolidamento a 99,1, con un range di previsioni tra 97,8 e 100. "Il dato è inferiore alle attese di tutti gli economisti, dopo il rimbalzo post elettorale, che veniva ritenuto temporaneo, ha eroso i guadagni e si è attestato ai minimi da 15 anni", dice Paolo Mameli di Intesa SanPaolo. "L’indice è precipitato: è una caduta molto forte che segue una flessione consistente già a giugno. Giugno e luglio risultano due mesi di debolezza molto forte che cancellano la ripresa registrata a maggio legata, forse, al risultato delle elezioni", interviene Lavinia Santovetti di Lehman Brothers. A maggio la fiducia era inaspettatamente migliorata, balzando di oltre due punti.
Peggiorano le attese di occupazione L'Isae segnala che "gli indicatori relativi al quadro economico generale e alle aspettative a breve termine segnano le flessioni più significative, passando rispettivamente da 81,6 a 72,2 e da 97,6 a 88,4". "Si deteriorano in particolare le previsioni sulla situazione economica del paese e sul mercato del lavoro; tra le altre variabili, in controtendenza con il resto dell’indagine recuperano le valutazioni circa gli acquisti correnti di beni durevoli, ma calano le future intenzioni di acquisto", si legge nella nota Isae. Anche se la correlazione tra la fiducia e i consumi personali non è forte, l’andamento delle componenti dell’indagine indica spese per consumi in deterioramento nei prossimi trimestri, con effetti negativi sulla crescita, dicono gli economisti. A luglio la componente relativa ai consumatori che si attendono un aumento della disoccupazione nei prossimi 12 mesi è balzata a 59, al massimo da agosto 2005, da 33 di giugno.
Male il mercato del lavoro "E’ importante segnalare che peggiora la componente relativa al mercato del lavoro. Un livello di fiducia così basso insieme a un mercato del lavoro che va male peseranno sui consumi anche perché l’inflazione è decisamente alta", dice Santovetti. "Per la prima volta si nota una preoccupazione sullo stato del mercato del lavoro, un dato coerente con la ripresa della disoccupazione che osserviamo già dal primo trimestre dell’anno", nota Mameli. "La valutazione complessiva è insomma più pessimista, anche a causa della salita dei prezzi e dell’andamento negativo dei salari reali". Secondo una nota dell’ufficio studi UniCredit, "i fondamentali dei consumi si stanno deteriorando rapidamente, aprendo la strada a una spesa per consumi lenta nei prossimi mesi, con crescenti rischi di una contrazione".
UniCredit si attende un Pil invariato nel secondo trimestre, seguito da un secondo semestre pressochè piatto. Lehman Brothers indica una variazione congiunturale del prodotto di -0,1% tra aprile e giugno, per un progresso di 0,3% nell’intero anno. Istat pubblicherà il dato sulla crescita aprile-giugno il prossimo 8 agosto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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