«Fiera e turismo congressuale: per Milano scommessa vinta»

Lupi, ad di Fiera Milano Congressi: «Il trasferimento a Rho-Pero è utile a tutti»

La più grande struttura congressuale del Paese. Fiera Milano è anche questo, grazie alla società (Fiera Milano Congressi) che si occupa specificamente di organizzare e gestire convention ed eventi non collegati a manifestazioni espositive. «Una scommessa nata dodici anni fa - spiega l’amministratore delegato Maurizio Lupi -. Quando tutti pensavano che questo dovesse essere un settore destinato a lavorare in perdita». E, invece, a leggere i numeri non è proprio così. L’ultimo bilancio (2004-2005) si è chiuso con ricavi per 12,6 milioni di euro (per l’85 per cento generati da attività congressuale pura, ossia non indotta da manifestazioni fieristiche) e con un risultato netto di 875mila euro. «Quando, nel 1994, questa società è nata - spiega Lupi - si parlava di 1,5 milioni di euro. Nel 2000 eravamo già arrivati a 5 milioni, nel 2002 con il centro congressi si è saliti a 10 milioni. Oggi l’obiettivo a cui puntiamo è fissato a 16 milioni. La dimostrazione che oggi questo settore, pur di nicchia, è diventato strategico. E noi, a Milano, abbiamo scelto di far crescere la struttura adeguandola alle richieste del mercato. Prima la domanda, dunque, poi gli investimenti. E questo nuovo approccio si è dimostrato vincente. Prima Milano era assolutamente fuori dal mercato, oggi torna a ospitare grandi congressi mondiali. Anche grazie alla creazione delle capacità professionali necessarie per gestire il tutto».
Sempre le cifre parlano di 216mila partecipanti ospitati nel 2003-2004 (l’esercizio terminato lo scorso 30 giugno). Trend confermato con i nove principali appuntamenti della gestione successiva che hanno totalizzato ben 41mila presenze. Producendo un indotto per la città stimato in 100 milioni di euro. «Un grande vantaggio per Milano - commenta Lupi -. La Fiera è un’istituzione al servizio del Paese e della città. E proprio Milano può usufruire dei vantaggi di questo tipo di turismo. Fatto per lo più di appartenenti al ceto medio-alto, molti stranieri e tutta gente disposta a spendere e costretta a fermarsi più giorni in città. Una risposta anche ai commercianti, spaventati dal trasferimento della Fiera nei nuovi padiglioni di Rho-Pero. Insomma un grande vantaggio economico per tutti».
Per incentivarlo molti sono stati gli investimenti. «Una prima fase - aggiunge Lupi - con gli 11 milioni di euro dedicati alla struttura inaugurata nel gennaio del 2002. La seconda con gli altri 6 milioni di euro per il centro congressi aperto lo scorso dicembre».
Nel nuovo centro congressi si contano sedici nuove sale modulari per oltre mille posti.

Il totale, ora, è una mega struttura di quattro piani e 33 sale modulari da 15 a 800 posti più un grande auditorium in grado di accogliere fino a 2mila delegati. E poi le due aree polifunzionali destinabili a scopi espositivi o di banqueting. Un’eccellenza della città. E, infatti, i congressi sono già pianificati fino al 2011, per un totale di altri 36mila delegati.

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