«Fiere, Europa in crisi: tra 5 anni ce ne sarà una sola per settore»

«Credo che in Europa, nell’arco di cinque anni, non ci sarà più di una grande fiera per settore. Le imprese sono portate a selezionare gli investimenti nelle rassegne. Una volta si partecipava a dieci esposizioni, ora si aderisce a una o al massimo due». Guidalberto Guidi, presidente di Confindustria Anie e da pochi mesi al vertice di Eicma, cioè del Salone mondiale della moto di Milano (dal 10 al 15 novembre), ha appena stretto un importante accordo con la Cina: dal 2010 l’Eicma organizzerà anche la rassegna delle due ruote di Canton, rafforzando così la leadership nello scenario espositivo.
«È la prima volta - dice Guidi - che una società straniera entra nel business cinese, ottenuto l’ok del governo, con una quota paritaria. Nel 2010 organizzeremo i Saloni di Milano e Canton, ma soprattutto porteremo le aziende italiane in un mercato che nel 2008 ha contato per 27 milioni di pezzi. Con Fiera Milano c’è una collaborazione straordinaria».
Il tema saloni, in particolare quelli legati all’automotive, è all’ordine del giorno. La crisi economica ha avuto pesanti ripercussioni sui bilanci del gruppi che, a loro volta, sono stati costretti ad annullare o ridimensionare la partecipazione alle rassegne di competenza. Il Motor Show di Tokio, ultimo in ordine di tempo, è stata bypassato dai costruttori occidentali; a Francoforte si sono registrate assenze di rilievo; defezioni anche a inizio anno per Detroit; mentre Fiat, con il suo no, imitato dalle case automobilistiche estere, ha di fatto costretto gli organizzatori del Motor Show di Bologna a ripuntare tutto sullo sport e gli spettacoli. A dicembre, dunque, la rassegna fieristica di Promotor sarà priva della parte espositiva, particolare che ha sì fatto notizia, ma che lo avrebbe fatto molto di più se quanto accaduto nelle scorse settimane fosse avvenuto nel 2010. È fissato al prossimo anno, infatti, l’appuntamento biennale del Motor Show di Bologna con il Salone italiano dell’auto. E proprio di questo si parlerà a fine mese nella riunione che l’Oica, l’organizzazione internazionale che sovrintende appunto gli expo legati all’automotive, terrà ad Amsterdam. Per ora non dovrebbero essere presi provvedimenti, nel senso che l’Italia continuerà ad avere il suo Salone dell’auto. Ma, sicuramente, nei prossimi mesi Promotor dovrà dare precise garanzie sul 2010 e, soprattutto, il gruppo Fiat dovrà scoprire le sue carte: cioè se il no al Motor Show di Bologna è definitivo oppure, in caso di proroga degli incentivi e di miglioramento dello scenario, tornerà sui propri passi. Il 2010, tra l’altro, si festeggeranno i 100 anni di Alfa Romeo, avvenimento che qualche tempo fa, in Fiat, aveva portato qualcuno a spingere per far tornare il Salone dell’auto a Milano, in casa del Biscione. «In questo ambito - afferma una fonte - il 2010 sarà un anno di svolta. Anfia, Ancma e Unacoma potrebbero allestire una fiera mondiale dedicata ad auto, moto e macchine agricole».
Dottor Guidi, il Salone dell’auto a Milano?
«Se ne parla, nulla più».
Passo obbligato per chi organizza una rassegna è quello dell’internazionalizzazione.
«Eicma, dopo l’operazione Canton, è pronta a dialogare con altri, ma alla condizione di avere sempre la gestione. Ora si pensa al Brasile, e così avremo chiuso il cerchio».
E poi bisogna aggirare l’ostacolo Internet. È il salone «virtuale», che si guarda comodamente da casa e permette di scoprire tutti i dettagli di un prodotto, il rivale da battere?
«A vincere è la capacità di mantenere sempre viva l’attenzione dei consumatori e di chi si occupa di business. E poi una fiera mobilita pulsioni uniche».
Anche l’Eicma ha avuto i suoi problemi.


«Hanno detto no Honda e Yamaha, ma si è fatto ugualmente il tutto esaurito. Abbiano espositori anche dalla Nuova Zelanda. E poi c’è l’opportunità Canton dal 2010».
Preoccupato per la crisi dei saloni?
«Non è più possibile avere una miriade di rassegne».

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