Un film sugli zingari in metrò

La pellicola racconta di un gruppo di suonatori che salva l’Atm dalla crisi

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Suonano nel metrò. Chitarra e armonica in cambio di spiccioli. Che giorno dopo giorno diventano una montagna di soldi nelle tasche dei rom. Tanti, talmente tanti da salvare il bilancio dell’Atm. Gesto di solidarietà dei nomadi che il sindaco Gabriele Albertini premia costruendo con gli utili dell’azienda tramviaria delle case popolari tutte per i rom. È la trama di «Zingari in carrozza» che sarebbe, più o meno, un remake di «Miracolo a Milano», quello dove un gruppo di barboni trova il petrolio sotto le baracche.
Un film surreale, «Zingari in carrozza», dove gli attori sono un violinista rumeno, due suoi figli e i tanti complessini che vivono nel campo di via Barzaghi. Protagonisti di un cortometraggio di quaranta minuti che sabato prossimo viene proiettato al Festival Massimo Troisi. Musicisti da strada che grazie alla «complicità» della Madunina - come in «Miracolo a Milano» - con la loro musica struggente e antica attraggono tanti passeggeri: che per entrare nella metrò sono costretti a pagare il biglietto e, conseguentemente, finanziare l’azienda guidata da Bruno Soresina.

Un sogno davvero surreale perché il bilancio Atm è in superattivo e che diventa reale pensando al milione di euro messo in conto dall’amministrazione comunale per risanare quell’area di Triboniano che, oggi, è simbolo di degrado.

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