Frascati - Ottimismo e cautela. Romano Prodi fa l'ottimista ma al contempo, per evitare brutte figure, evita di assumere nuovi impegni con gli italiani. "Non prometto cose che non posso mantenere perché poi in politica i nodi vengono al pettine e dobbiamo procedere su questa via. Il risanamento di emergenza lo abbiamo compiuto, poi il risanamento che vuol dire scomparsa del deficit è l’obiettivo di fine legislatura". Così il presidente del consiglio, Romano Prodi al seminario dell’Ulivo a Frascati. "E' l’obiettivo da perseguire adagio adagio per tutta la legislatura. E, ricordiamolo a tutti, ci sono 69 miliardi di interesse sul debito pagato lo scorso anno, quasi il doppio del prodotto nazionale lordo della Slovenia".
Caduta di popolarità Esiste un problema di popolarità per il governo, ma è la conseguenza di una necessaria azione di risanamento che andava fatto nel primo anno di legislatura ed è possibile prevedere che le cose miglioreranno in futuro. Lo ammette il premier. "So benissimo che il problema della caduta della popolarità in politica è serio, ma non ho mai per un attimo preteso che ci fosse popolarità da una finanziaria che doveva girare una situazione come quella. Ho sempre pensato - aggiunge Prodi - che fosse 5 anni il tempo: il primo anno le misure più dure, poi via via si possono avere i frutti". Certo, "se avessimo governato giorno per giorno come il governo precedente avremmo una popolarità elevata oggi, ma che cade poi domani. Sono sicuro che dopo questa fase in cui si vedono solo gli aspetti negativi, via via si vedono gli effetti positivi. Ho benissimo il senso delle cose, non prometto cose che non si possono mantenere, in politica i nodi vengono al pettine".
Schifani: "A Prodi manca senso realtà" "A Prodi manca completamente il senso della realtà. Dopo aver aumentato le tasse a livelli record ora non è assolutamente in grado di diminuirle e di restituire quanto dovuto. I nodi stanno venendo al pettine più rapidamente di quanto si potesse immaginare". È quanto dichiara Renato Schifani, presidente dei senatori di Forza Italia.
"In irreversibile crisi di consensi, sconfessato continuamente da Veltroni e Rutelli, arrivato fino al litigio con Fassino sul rimpasto di governo, bocciato per ultimo anche dalla Fiom, Prodi teme i numeri della prossima manovra perchè i tagli alle spese sono briciole e il Dpef è pronto a smentirlo. Temo - conclude Schifani - che ancora una volta il governo si appresti a varare una Finanziaria tutt’altro che leggera".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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