In nome della finale di Champions League - quella, sia chiaro, tra Barcellona e Manchester - ci siamo presi la briga di festeggiare allegramente la Coppa Italia di mercoledì. Con una partita piuttosto grigetta ma comunque portata a casa grazie al solito Maurito, giusto per fare atmosfera durante il giro di campo con coppa. E dunque, mentre allOlimpico spolverano e rispolverano in attesa del calcio «vero», cè solo da godersi unannata alla fine dignitosa - «uno tituli» - e guardare con un po dottimismo al futuro. Che - sia chiaro, lo dico da tifoso e non da solone delle dinamiche dello spogliatoio laziale - se davvero Delio Rossi se ne andrà sarà, almeno per il sottoscritto, un po' meno roseo. Perché a dire la verità, pure a prendere per buone le lamentele della folta pattuglia di «epurati» sulla poca comunicatività di Rossi e sulle sue maniere un po rudi in allenamento, io questi quattro anni mi sono comunque divertito. Perché due piazzamenti Uefa (uno ce l'ha tolto l'irreprensibile giustizia sportiva), uno Champions e una Coppa Italia non sono poco per una squadra squattrinata e sull'orlo del tracollo.
Mi pare, per capirci, che a dispetto delle grandi difficoltà e di critiche troppo spesso ingenerose, Rossi ce labbia fatta. E questo, soprattutto per una tifoseria abituata a soffrire, dovrebbe essere il miglior titolo di merito. Insomma, comunque finisca, un grazie di cuore a Delio Rossi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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