Non sono solo i parlamentari eletti nel Nord-Ovest, almeno 18 su 22. Ci sono anche «tutti i consiglieri regionali lombardi, liguri e piemontesi». Se larea ex An deve cominciare la conta interna, Ignazio La Russa, coordinatore nazionale del Pdl, e anima dellala «lealista» della destra, porta a casa un bottino niente male rispetto agli scissionisti di Gianfranco Fini.
Non si tratta solo di deputati e senatori, ma anche della totalità degli esponenti di partito eletti nelle regioni in Lombardia, Piemonte e Liguria, la circoscrizioni elettorale in cui La Russa stesso si è candidato nel 2009.
E la situazione, resa nota ieri dal ministro della Difesa ai piedi di Pirellone, non ha rilevanza solo numerica, ma anche politica. «Io non ho fatto firmare niente a nessuno - precisa La Russa - sono loro che mi hanno chiesto una risposta». Si tratta, secondo La Russa, di politici «nati dallimpegno politico, e di una classe dirigente non per nomina», dirigenti che hanno «una loro autonomia e fisionomia», e che «non si sentono trascurati ma partecipi di un processo». Una classe dirigente che conosce bene la concorrenza che può arrivare dalla Lega, e anche lhandicap che possono rappresentare, sullimmigrazione e la sicurezza, certe posizioni astratte. Lo riconosce per primo La Russa: «Cè un problema di attenzioni e di risorse che il partito deve destinare», «partiamo da una posizione di handicap» per le dichiarazioni che vengono da esponenti del Pdl anche di alto livello, che non vivono in questo territorio, che non si rendono conto di quanto questo funzioni a favore della propaganda della Lega».
Il punto è tutto nella concorrenza col Carroccio, che anche alle ultime Regionali è stata pesante e palese: «Sento dire che al Sud il partito è più radicato e al Nord meno - ha osservato La Russa - ma non è vero: al Sud non cè la Lega, quindi non cè concorrenza. Io credo che al Nord siamo più radicati, più presenti che al Sud, ma non siamo sufficientemente radicati né sufficientemente competitivi rispetto alla Lega».
Comunque lesito delle manovre finiane, la corrente interna, non è tranquillizzante. «Devo dire - ha detto spiegato - che avevo temuto che i venti di guerra prevalessero.
«Fini? Certe posizioni qui sono un handicap»
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