Fini contesta ancora il Pdl: "Così non mi piace"

Nuova stoccata del presidente della Camera contro la struttura e la gestione del Pdl: "Così com'è oggi il Pdl non mi piace". Ma non intende lasciare: "Mi sono assunto la responsabilità di consegnare al giudizio della storia 50 anni di vita nazionale cominciando con l’Msi sino ad An"

Fini contesta ancora il Pdl: "Così non mi piace"

Oristano - Il suo futuro lo vede ancorato nel Pdl ma il partito, cosi com’è, non gli piace. Questa in sintesi la risposta del presidente della Camera, Gianfranco Fini, ai giornalisti che, in occasione della presentazione del suo libro Il futuro della liberata, gli chiedono se il suo di futuro sarà ancora con il Popolo della libertà.

Il nuovo soggetto politico "Avendo contribuito a fondarlo sono affezionato al Pdl - ha spiegato il presidente della Camera - Mi sono assunto la responsabilità di consegnare al giudizio della storia 50 anni di vita nazionale cominciando con l’Msi sino ad An". "Non eravamo alla canna del gas, An aveva percentuali a due cifre, ma ci siamo presi la responsabilità di dare vita ad un nuovo soggetto politico perchè credevamo nel bipolarismo, nell’alternanza e nell’europeismo. Ma se mi chiedi - ha osservato Fini rivolgendosi al giornalista che gli ha posto la domanda - se il Pdl mi piace così come è adesso, la risposta credo l’abbiano capita tutti, non c’è bisogno di ripeterla".

Battibecchi con Berlusconi "Fare senza pensare e progettare? Berlusconi non è uno sprovveduto, prima di fare pensa, e credo di non esserlo neppure io" ha detto ancora il presidente della Camera a Oristano.

"La politica non è battibecco personale perché non c’è contrasto tra la politica del fare e del pensare - aggiunge -. Insisto su questioni che non sono in agenda oggi, ma che domani arriveranno ed è dovere della politica pensare e provvedere".

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