Fininvest e Mediaset chiudono la partita Hopa

La holding bresciana apre un tavolo di trattativa con Pirelli per restare in Telecom

Marcello Zacché

da Milano

Il gruppo Fininvest esce da Hopa. La holding della famiglia Berlusconi e Mediaset ha ieri formalizzato il divorzio, annunciato dal premier, dalla finanziaria di Emilio Gnutti, nella quale deteneva in tutto il 5,2%. Una separazione che taglia un rapporto divenuto «pericoloso» anche a costo di una perdita non indifferente: Fininvest, attraverso la controllata Trefinance, ha ceduto il 2,53% di Hopa alla Fingruppo (holding di Gnutti) a 42,5 milioni, al netto dei dividendi incassati (2,5 milioni), a fronte di un valore della quota di 89 milioni. Per Mediaset, che aveva il 2,7%, il conto è molto simile: la quota vale oggi 50,7 milioni contro i 96,5 pagati nel 2003. In tutto, calcolate le cedole, il divorzio da Gnutti costa 87 milioni.
In realtà la perdita era già stata messa in conto tre anni fa, quando Fininvest e Mediaset erano entrate in Hopa attraverso uno scambio: azioni Olivetti (0,4% del capitale, oggi diventato 0,13% di Telecom dopo la fusione) per titoli Hopa. Azioni che erano state conferite a un prezzo di carico che già incorporava la minusvalenza quantificata ieri. Una perdita «indicizzata» al valore dei titoli Telecom, che in questi anni non è stata recuperata. L’operazione era finalizzata a valorizzare la quota nel gruppo Telecom in attesa di sviluppi, anche industriali, attraverso la partecipazione indiretta in Olimpia, holding che detiene il pacchetto di riferimento (18%) del gruppo (in cui Hopa è presente con il 16%). Ora questo intento appare superato sia per i problemi reputazionali di Gnutti (indagato per associazione a delinquere nell’ambito dell’inchiesta Antonveneta) sia perché l’uscita di Hopa da Olimpia sembra vicina.
Su questo punto, dopo che il presidente di Pirelli (primo socio di Olimpia) Marco Tronchetti Provera ha dichiarato in un’intervista al Sole-24 Ore che «la presenza di Gnutti non è più compatibile con Olimpia» e che «presto si aprirà un tavolo per decidere come risolvere la questione, è chiaro che in Hopa c’è un problema di governance», il consiglio di Hopa si è ieri riunito per avviare questo tavolo. Orfani di Gnutti stesso (dimessosi sia da Hopa, sia da Olimpia) i bresciani hanno nominato il vicepresidente di Mps, Stefano Bellaveglia, vice presidente vicario con funzioni di presidente. Ma la holding ha anche tenuto a istituzionalizzare la collegialità del cda per seguire le prossime mosse. Una governance che servirà ad affrontare la questione Telecom: entro il 7 febbraio Pirelli potrà dare la disdetta a Hopa, e liquidare il suo 3% circa del capitale Telecom in azioni o in cash, con un premio di 208 milioni. Alle attuali quotazioni (ieri il titolo ha chiuso a 2,56, quasi invariato) Hopa subirebbe una perdita stimata nell’ordine dei 400 milioni.

Nei prossimi giorni Bellaveglia prenderà contatti per capire se ci sono margini di trattativa con Tronchetti: se sulla base di condizioni economiche (vedi il premio) e della governance (anche in prospettiva di un prossimo presidente) sia possibile riscrivere un accordo per restare in Olimpia. Il cda di Hopa tonerà a riunirsi già il 19 per cooptare i nuovi membri per Bpi, Antonveneta, Unipol e Fingruppo.

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