Se fosse stato un film, la sceneggiatura sarebbe stata quasi banale, ma è realtà e stupisce. Protagonisti della vicenda tre incalliti rapinatori di origine romena, A. R. di 32 anni, C.R. di 30 e N.C. di 34 anni, specializzati nel rovinare le vacanze dei turisti stranieri in giro per Roma. Agivano da attori professionisti, ognuno con il proprio ruolo, utlizzando sempre lo stesso copione. Uno dei tre, distinto, ben vestito, occhiali da sole e macchina fotografica in spalla, si fingeva turista e si avvicinava alle vittime chiedendo uninformazione in un inglese impeccabile. Nel frattempo, a distanza ravvicinata, studiava linterlocutore per capire se fosse stato appetibile: i preferiti dai tre rapinatori erano in particolare gli orientali, gli anglo americani, gli europei del Nord, meglio se uomini da soli o giovani coppie in luna di miele.
Una volta capito che il gioco sarebbe convenuto, il malfattore faceva scattare un segnale convenzionale: apriva la cartina topografica di Roma e, con il pretesto di consultarla con maggiore comodità, la appoggiava sul cofano dellautovettura più vicina. A quel gesto, i due complici, che nel frattempo osservavano la situazione da lontano, capivano che era il loro momento. Piombavano come falchi, mostravano distintivo della polizia e tessera di riconoscimento, ovviamente falsi, e perquisivano tutti. Il primo a essere controllato era proprio il complice, che opponeva una finta labile resistenza ma, alla fine, cedeva di fronte alla legge. A quel punto, di solito, anche le vere vittime si convincevano e consegnavano il portafogli, si lasciavano frugare nelle tasche e nella borsetta, qualcuno chiedeva inutilmente spiegazione del controllo, ma veniva convinto dai modi convincenti e sbrigativi dei falsi agenti.
Terminata la perquisizione, i finti poliziotti si allontanavano dicendo che era tutto a posto e che si erano sbagliati. Nel frattempo, dalle borse e dai portafogli erano però sparite banconote, carte di credito e oggetti di valore. Lunica cosa che rimaneva era la possibilità di sporgere denuncia. Questo fino a ieri quando la messinscena dei protagonisti ha avuto degli spettatori deccezione: i carabinieri della Compagnia Piazza Dante. Intercettato il falso turista, mentre prendeva contatti nei pressi di piazza Vittorio, i carabinieri si sono messi sulle tracce dei tre osservandoli per ore, mentre tentavano diversi colpi senza riuscire a portarli a termine. Allultimo tentativo, ai danni di una giovane coppia svedese in luna di miele, i militari sono intervenuti, bloccando i falsi poliziotti. I carabinieri hanno individuato anche il domicilio dei tre romeni, nella camera di un lussuoso albergo nei pressi della stazione Termini.
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