Grandi musicisti, grandi autori, grandi interpreti. È il leit motiv, ormai consolidato negli anni, del Festival di Villa Arconati: dal 1989 il «Castellazzo» di Bollate è una cittadella fortificata della musica di qualità. Da qui sino passati artisti come Paolo Conte, Patti Smith, David Byrne, Fabrizio De André. Logico e, ancora di più, naturale che di qui passi - mercoledì prossimo - Fiorella Mannoia con il suo «Onda Tropicale Tour». La «signora in rosso» della musica cantautorale italiana porta ai confini nord di Milano la sua lunga tournée che, tra inverno ed estate, sta toccando praticamente ogni angolo d'Italia, e che è legata all'omonimo ultimo album. Da diverso tempo Fiorella Mannoia viaggia con la propria voce nei rigogliosi territori della musica brasiliana, un'universo di note e armonie che sembra fatto su misura per le sue malinconiche corde, capaci di dare forma spigolosa e allo stesso tempo struggente ai brani più «difficili»: con «Onda tropicale» il processo si può dire completato, dal momento che la cantante romana ha scelto un repertorio che, nelle sue parole, «è una dichiarazione d'amore al Brasile, al suo popolo e ai suoi artisti, giganti della musica popolare che mi hanno stupito per la loro umiltà e disponibilità». Artisti da lei invitati in studio, e che rispondono al nome di Cateano Veloso, Gilberto Gil, Milton Nascimento, Chico Buarque, Carlinhos Brown ed altri. Con ognuno di loro, la Mannoia ha duettato, pescando dallo sterminato repertorio della musica brasiliana. Queste perle - insieme a qualche immancabile classico della storia musicale dell'interprete romana, le cui caratteristiche meglio si adattano all'ambientazione brasiliana, come Il cielo d'Irlanda, Quello che le donne non dicono, I treni a vapore e la vaschiana Sally - costituiranno, prevedibilmente, la scaletta del concerto che la Mannoia porterà a Villa Arconati: dai lenti struggenti come Canzoni e momenti e Senza un frammento, ai trascinanti intrecci percussivi di Cravo e Canela e Kabula Le Le, alla cantabilità popolare di 13 di Maggio, un brano che racconta della fine della schiavitù in Brasile. Senza dimenticare classici conosciuti anche da un pubblico non necessariamente addentro alla tradizione musicale bahiana e paulista, come Mas, que nada, A felicidade, e la ripresa di Oh che sarà (nella riuscitissima traduzione di Ivano Fossati). Per finire, un tributo in colori brasiliani a Sergio Endrigo, un altro indimenticato artista che amava il Brasile, con la struggente Io che amo solo te. Con Fiorella Mannoia sul palco, un piccolo e compatto esercito di musicisti, tra cui Massimo Fumanti (chitarre), Elio Rivagli (batteria), Julian Pazzariello (pianoforte), Dario Deidda (basso), Carlo Di Francesco (percussioni).
E, sembra, non solo loro: la vulcanica «rossa» ha annunciato, a sorpresa, la possibilità che sul palco salga qualche illustre «amico brasiliano».Fiorella Mannoia
Villa Arconati, Castellazzo di Bollate
mercoledì 25 luglio ore 21.30
ingresso 30-25 euro
informazioni 02.35.00.55.01
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.