Riccardo Re
In concomitanza con Euroflora anche la Galleria Nazionale di palazzo Spinola si riempe di fiori. Una nuova mostra divisa in due sezioni coglie loccasione per celebrare due recenti acquisti dal tema bifloreale da parte del Ministero dei beni culturali. Un telo seicentesco sarà «il fiore allocchiello» di una vasta collezione tessile mentre una tulipaniera di ispirazione orientaleggiante sarà parte di una collezione che non ha precedenti nel settore.
La mostra «Garofani e tulipani. Ceramiche e tessuti a Palazzo Spinola» è stata inaugurata ieri e resterà aperta fino al tre settembre. Per loccasione, dopo la presentazione del professor Alessandro Tosi, la prestigiosa Galleria è stata aperta al pubblico fino alle 23.30. Per quanto riguarda la collezione tessile sono oltre 80 i pizzi e i tessuti che vanno dal diciasettimo al ventesimo secolo con ricami floreali. Ventagli, borse, copri tavola, sampler, corpini e un panorama di oggetti che coinvoge il vestiario, larredamento e i paramenti liturgici. Ma come sostiene Marzia Cataldi Gallo, sovrintendente ai beni storici e artistici della Liguria, il telo di fiori dei primi anni del seicentesco è unopera senza uguali. «È un pezzo artistico con una personalità spiccata che non vuole farsi classificare allinterno di nessun ambito culturale» dice sorridendo la Gallo, e che assicura «che sia il tessuto che le ha richiesto più impegno e studio nei suoi 22 anni di lavoro». Fiori e animali con una ricca simbologia che possono prestarsi a doppie interpretazioni tanto che al momento non si è ancora sicuri se lopera sia di origine siciliana o inglese.
Nella sezione ceramiche saranno una trentina le tulipaniere che per la prima volta in Europa saranno raccolte in ununica collezione aperta al pubblico. Questi particolarissimi oggetti sono stati realizzati dalle più importanti manifatture savonesi tra il 1600 e il 1700. Al fianco della tulipaniera recentemente acquistata da una collezione privata, arriverà da Amsterdam una tulipaniera alta oltre un metro e di un valore talmente elevato che ha spinto il Rijksmuseum ad assicurare questo «gioiello» per 150 mila euro.
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