A Firenze per combattere i tumori arriva il «bisturi cibernetico»

Si chiama «CyberKnife», è il sistema più accurato per i trattamenti di radiochirurgia. Una tecnologia rivoluzionaria, ma già largamente impiegata per il trattamento di patologie tumorali. Anche nelle aree più critiche come l'encefalo e i polmoni, il fegato e il pancreas

Un gioiello tecnologico. Il sistema più accurato del mondo per i trattamenti di radiochirurgia. Un vero e proprio «bisturi cibernetico» capace di colpire i tumori e altre lesioni in ogni parte del corpo con un grado di precisione e accuratezza decisamente superiore ai risultati raggiunti con le tecniche tradizionali. Da oggi questo sistema innovativo, battezzato «CyberKnife», è attivo presso la Casa di Cura Ulivella di Firenze. Una tecnologia rivoluzionaria, ma già largamente impiegata per il trattamento non invasivo di patologie tumorali in aree cliniche quali la spina dorsale, l'encefalo, i polmoni, il fegato, il pancreas e la prostata.
Il trattamento con CyberKnife avviene in regime ambulatoriale, senza la necessità di un ricovero ospedaliero, ed è del tutto indolore. Attualmente sono quasi 200 le postazioni CyberKnife nel mondo, di cui 22 in Europa e quattro in Italia (a Milano, Vicenza, Messina e ora anche Firenze), e oltre 80mila i pazienti già trattati nel mondo. La Regione Lombardia, dopo aver esaminato gli eccellenti risultati ottenuti in 5 anni di sperimentazione, a dicembre 2009 ha deliberato l'inserimento a tariffa nella branca di radioterapia di questo trattamento, a cui il paziente ha accesso con impegnativa del Medico Curante: un provvedimento importante perché consente a ogni paziente, di qualunque regione italiana, di accedere trattamento con il Sistema CyberKnife usufruendo del Sistema sanitario nazionale.
Da oggi, intanto, la nuova tecnologia è disponibile anche a Firenze. «Il Centro di radioterapia della casa di cura Santa Chiara ha sempre avuto una vocazione verso i trattamenti di tipo stereotassico ad alta precisione - spiega il professor Franco Casamassima, ordinario di radioterapia all'Università di Firenze e responsabile dell'unità operativa di radiobiologia clinica dello stesso ateneo, che ha sede presso la casa di cura Santa Chiara. «Dal 1998 il centro ha iniziato i trattamenti stereotassici per lesioni encefaliche e dal 2002, primo in Italia, ha cominciato ad applicare questi trattamenti anche in sedi extracraniche. Dal 2005 è stata implementata una nuova macchina radioterapica con avanzate tecniche di visualizzazione della sede della neoplasia da trattare e di ricostruzione tridimensionale durante il trattamento, grazie a tecniche «Igrt», «Imaged Guided Radiotherapy». Con questa macchina, dal 2006 a oggi, abbiamo trattato oltre 750 pazienti con trattamenti di stereotassi, sia in sedi craniche che extra-craniche».
Nell'ottica di un ulteriore sviluppo di questa esperienza, nel 2009 è stata decisiva l'acquisizione del CyberKnife. Una macchina progettata per i trattamenti di radiochirurgia e radioterapia stereotassica, che consente di trattare con maggior sicurezza sedi estremamente critiche del corpo umano, e di applicare nuovamente il trattamento ai pazienti già trattati con radioterapia tradizionale ma in fase di recidiva. Non a caso, infatti, i primi trattamenti effettuati con il CyberKnife di Firenze hanno riguardato cinque pazienti, di cui due con recidiva di tumore cerebrale già precedentemente operato e irradiato, e altri due con recidiva in sede vertebrale di neoplasia già precedentemente irradiata con tecnica tradizionale in un altro centro. Il pregresso trattamento aveva già somministrato alla struttura critica del midollo spinale la dose di tolleranza.
Sono, questi, casi emblematici in cui solo l'altissima precisione (inferiore al millimetro) del Cyberknife poteva consentire un ulteriore trattamento. Il quinto paziente, infine, presentava due metastasi epatiche con tumore primitivo controllato non suscettibili di resezione chirurgica. Proprio il fegato, come il polmone, si può notevolmente avvalere del software «Syncrony» che consente di seguire gli spostamenti respiratori del bersaglio tumorale.
La radiochirurgia è una tecnica che adopera alte dosi di radiazioni per colpire con precisione sub-millimetrica il «nemico» tumorale, in modalità non invasiva e con intento paragonabile a quello della chirurgia tradizionale. E negli ultimi anni proprio l'introduzione del sistema CyberKnife ha rivoluzionato la radiochirurgia, non solo per il trattamento dei tumori cerebrali e di quelli della spina dorsale che da anni erano trattati con la radioterapia tradizionale, ma anche e soprattutto per quelli extra-cranici: ora anche i tumori del polmone, del fegato, della prostata e del pancreas possono essere sottoposti al trattamento con il CyberKnife, con risultati a livello mondiale sempre più incoraggianti. Gli studi in corso dimostrano come praticamente ogni parte del corpo umano potrà essere trattata con questa metodica.
Ma come funziona questo «bisturi cibernetico»? Sfruttando la robotica e un sistema di guida mediante immagini combinate (tac e risonanza magnetica), la nuova tecnologia rende possibili interventi radiochirurgici ponendosi come alternativa alla chirurgia tradizionale per il trattamento di patologie maligne, malformative o funzionali praticamente in ogni parte del corpo. Questo tipo di trattamento, che somministra alte dosi di radiazioni con estrema precisione, offre nuove opportunità ai pazienti con tumori inoperabili, a coloro in cui è impossibile l'intervento chirurgico o, infine, a chi rifiuta l'opzione chirurgica.
Maggiori informazioni sono a disposizione sul sito www.radiochirurgia.tv, che presenta in modo semplice ma scientificamente preciso la tecnica e i campi di applicazione del CyberKnife, attraverso video interviste non solo ad esperti e medici di fama internazionale, ma anche a pazienti che hanno già affrontato il trattamento.

Obiettivo del sito, diventare un punto di riferimento per i pazienti italiani, dando loro la possibilità di porre quesiti ad altri pazienti e a medici qualificati nel campo della radiochirurgia. Una «piazza virtuale» anche per gli specialisti che si vogliono confrontare con i propri colleghi sull'utilizzo di questa tecnologia.

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