Flessibilità, così i colleghi si scambiano la scrivania

L'esperimento avviene nell'agenzia Openjob, dove i dipendenti ruotano da un ufficio all'altro e spezzano la routine con nuove mansioni

Il meccanismo è semplice: i dipendenti prendono tutte le loro scartoffie e traslocano di scrivania. Non in quella del vicino, ma in quella del collega di un'altro ufficio. In banca, chi lavora in filiale cambia sedia e si trasferisce per un po' nella sede centrale e viceversa. È il progetto Desk sharing lanciato dall'agenzia Openjob che ha una missione specifica: potenziare l'elasticità (la famosa flessibilità) dei suoi dipendenti facendo sperimentare nuovi ambiti di lavoro nella propria azienda.
Il progetto, già avviato, ha avuto molto successo, riscontrando un notevole apprezzamento tra i colleghi coinvolti. Per questo, tenendo fede alla filosofia di "scambio" dell'iniziativa, partirà il prossimo 8 settembre il "girone di ritorno" che vedrà protagonisti alcuni responsabili commerciali d'area (dalle province varesine, bresciane e fiorentine). Saranno ospiti alle scrivanie dei colleghi dell'ufficio-contratti, che si occupa di assistere i colleghi di tutta Italia nella stesura corretta, a livello legislativo, dei contratti di sottoscrizione dei servizi offerti in qualità di agenzia per il lavoro.
«Ciascuno di voi - commenta John Margiotta, consulente di formazione e sviluppo organizzativo per Openjob - nella propria veste di privato cittadino sa quanto sia dannosa la cultura del "proprio orticello" di competenze ed operatività: qualsiasi richiesta rallenta, negli uffici vediamo persone che alzando le mani esclamano: 'Non è compito mio'.

Da molti anni invece sappiamo che un'organizzazione intelligente fa circolare le informazioni al proprio interno e questo si traduce in una migliore qualità del servizio. Chi non conosce dubita (quando non diffida), mentre chi sa bene a quali attività va incontro quotidianamente il proprio collega mostra invariabilmente più comprensione ed elasticità: ne guadagniamo tutti».

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