Gian Battista Bozzo
nostro inviato
a Washington
Una correzione da 11 miliardi e mezzo di euro non appare sufficiente al Fondo monetario internazionale per riportare il deficit 2006 ai livelli promessi allUnione Europea. Secondo i funzionari del Fmi che dal prossimo 19 ottobre effettueranno la consueta missione annuale nel nostro Paese, potrebbero essere necessari altri 5 miliardi per correggere un disavanzo tendenziale che il Fondo stima nel 5,1%. Con Bruxelles, il governo italiano si è impegnato a raggiungere alla fine del prossimo anno un rapporto deficit-Pil del 4,7%. «Balla» quindi uno 0,4 per cento.
La correzione ipotizzata dal Fmi diventerebbe dunque molto ampia, forse troppo rispetto alla situazione reale delleconomia italiana e tuttavia a Washington non ritengono che una manovra «da cavallo» possa danneggiare ulteriormente la bassa crescita delleconomia italiana (zero questanno e 1,4% nel 2006): liniezione di fiducia connessa a un marcato miglioramento dei conti pubblici, sostengono gli economisti del Fmi, farebbe meglio persino di una riduzione delle tasse in termini di ripresa e di maggiore ottimismo fra i consumatori e fra le imprese.
Il problema italiano, spiegano il capo missione nel nostro Paese Alessandro Leipold e il capo dipartimento Philip Gerson, è soprattutto rappresentato dalla bassa crescita del Pil, inferiore alla media europea. Il Fondo monetario calcola che dal 1999, anno dellintroduzione delleuro nei mercati finanziari, al 2005 il gap di crescita cumulato dallItalia nei confronti del resto dEuropa abbia toccato i 5,2 punti percentuali. «La forte crescita registrata in Italia nel secondo trimestre di questanno - concede però Leipold - è incoraggiante, soprattutto perché è composta da un aumento dei consumi, delle esportazioni e degli investimenti, con un calo delle scorte. Questo ci dà qualche fiducia nella ripresa, seppur modesta. Ci sarà anche nei prossimi mesi - aggiunge - un contributo positivo dellexport, inferiore però alla crescita del commercio mondiale. Quindi proseguirà la perdita di quote di mercato». Linflazione appare sotto controllo, intorno al 2% e la crescita delloccupazione continuerà, ma con intensità inferiore agli anni scorsi perché leffetto della riforma del mercato del lavoro si sta attenuando.
La delegazione del Fondo sarà a Roma dal 19 al 31 ottobre prossimi, per discutere con le autorità italiane della situazione economica e della finanza pubblica. Anche il direttore generale del Fmi, Rodrigo Rato, è intervenuto nelle scorse settimane sulla situazione italiana, ricordando che «la sfida per il Paese è rappresentata dal recupero della competitività e dalla riduzione del debito pubblico. La crescita potenziale italiana - ha spiegato Rato, dando anche il bentornato a Giulio Tremonti come ministro dellEconomia - è ancora troppo bassa, e questo è un nodo che va affrontato». La crescita potenziale italiana è stimata dal Fmi nell1,25% lanno.
Anche da parte delle agenzie di rating arrivano avvertimenti al governo italiano.
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