Foglio di via a Enrique, decide la Juve

RomaDue mondi diversi e apparentemente inconciliabili. Da una parte la corazzata Juventus, esempio di equilibrio e intensità come dimostra il numero 0 nella casella delle sconfitte; dall’altra la fragile Roma, sinonimo di ricerca del bel gioco con un calcio da mille tocchi ma ancora incompiuta e senza bussola. La sfida di stasera all’Olimpico (prima partita della serie A trasmessa in 3D da Sky) emetterà un verdetto che lascerà il segno, qualunque sia il risultato. Luis Enrique è appeso a un filo, nonostante la nuova Roma a stelle a strisce lo sostenga; Conte vuole un altro colpo lontano da Torino - a Roma ha già battuto la Lazio - che consacri il primato bianconero.
«È un esame di maturità, un banco di prova importante, contro la Roma abbiamo sempre trovato difficoltà - così il condottiero della Juve, reduce anche dalla qualificazione ai quarti di Coppa Italia -. C’ero quando Totti ci fece la manina (le quattro dita irriverenti dopo il 4-0 del 2004, ultima vittoria giallorossa in casa con i bianconeri, ndr) e quando Cassano esultò a modo suo in cerchio con i compagni, stile piscina. Mi aspetto la solita Roma, aggressiva e pronta a giocarsela. E Luis Enrique mi piace, ci accomuna la voglia di fare sempre la partita, anche se ognuno ha la sua filosofia. Averne di allenatori così». Ballottaggio a due per il sostituto di Vucinic, favorito il colombiano Estigarribia su Giaccherini, criticato da molti. «Toccatemi tutto, ma non i miei giocatori, per me sono fratelli di sangue», dice Conte.
A Trigoria c’è un Luis Enrique provato e stanco, per sua stessa ammissione, dopo una settimana difficile: la sconfitta di Firenze mal digerita dall’ambiente e con ripercussioni - i tre espulsi Juan, Gago e Bojan - sulla sfida con la Juve. Abbastanza per mettere i brividi alla Roma e far correre cattivi pensieri all’asturiano. «Quando le cose non vanno bene è normale cercare il colpevole e io sono il massimo responsabile - sottolinea il tecnico -. Dimissioni? Mai dire mai. Io e il mio staff lavoriamo bene, ma nel calcio sono i risultati che contano.

La Juve è una squadra super, la migliore del campionato insieme al Milan, o mostriamo la nostra migliore versione o sarà difficile batterla». Torna Totti titolare, De Rossi arretra in difesa, il baby Viviani inserito a centrocampo.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica