FOLIGNO

L’Aquila. Gli aquilani devono poter tornare nelle proprie case o in quelle nuove entro settembre, «o la città muore». È il monito del sindaco de L’Aquila Massimo Cialente, che ha partecipato a un incontro tra il sottosegretario alla salute Ferruccio Fazio e i medici abruzzesi. «A settembre dobbiamo ripartire - ha scandito il sindaco - con tensostrutture per l’università e case o container per abitare o la città è morta, gli studenti se ne vanno e i 60 mila cittadini attivi anche, e non ci riprenderemo». Tuttavia, ha denunciato Cialente, nel decreto votato al Senato mancano parole chiare sui finanziamenti: «Il premier mi ha garantito che i soldi ci sono - ha detto il sindaco - ma non capisco se nel decreto ci sono i soldi per rimettere a posto le case, e mi dispiace che l’opposizione si sia astenuta, perchè equivale votare a favore. Nelle ultime 36 ore non ho ricevuto neanche una telefonata dai partiti della minoranza».

Ma c’è dell’altro: L’Aquila rischia di avere un’emergenza rifiuti come quella di Napoli perchè mancano i fondi per pagare i dipendenti della società che gestisce il servizio di smaltimento. Spiega ancora Massimo Cialente: «Non abbiamo i soldi da destinare a questo servizio perchè il bilancio comunale non è più utilizzabile: è saltato con l’emergenza che ha stravolto tutti i programmi».

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