Follia al Trullo: scoppia la guerra tra italiani e romeni

Dopo mesi di tensione, due giorni di violenza: domenica aggrediti a revolverate tre stranieri, ieri sprangati altri due dopo l’assalto al loro bar-ritrovo

Massimo Malpica

Un romano e un romeno litigano per un’auto parcheggiata male. Uno dei due si allontana per tornare con i rinforzi. L’inseguimento si conclude con una sparatoria, per dare una lezione allo straniero e a due suoi connazionali. La mattina dopo arriva l’arresto di tre dei responsabili. E, nel pomeriggio, l’ultimo, forse più incredibile atto: una spedizione punitiva di trenta giovani contro il bar che è il ritrovo per i romeni della zona. È una brutale, violentissima reazione all’arresto dei tre ragazzi romani: il locale viene saccheggiato, distrutto e dato alle fiamme, i clienti aggrediti.
Nell’arco di tempo compreso tra due tramonti, al Trullo va in scena una versione intristita di «West Side Story», senza uno straccio di storia d’amore sullo sfondo. Il bilancio, alla fine, è di cinque ragazzi romeni in ospedale (uno in gravi condizioni) e tre romani tra i 22 e i 26 anni dietro le sbarre. Oltre alla già esplosiva situazione di conflitto tra i residenti e la comunità di stranieri che frequenta il quartiere che ora è esacerbata.
La storia comincia domenica pomeriggio, quando si scatena una lite per la «solita» questione delle automobili che i romeni lasciano in doppia fila di fronte alla «birreria dei portici», in via Monte delle Capre, al Trullo. Alla fine l’auto di un romeno accompagnato da due amici resta dov’è, ma il ragazzo italiano promette vendetta. E la attua in serata. Il gruppo di «indigeni» stavolta è più nutrito, pare almeno dieci persone. Circondano l’auto con i tre romeni a bordo e cominciano a distruggerla a bastonate. Aggrediscono i ragazzi stranieri, due dei tre poi arrestati tirano fuori le pistole e aprono il fuoco, sparando sette colpi contro i romeni. Due vengono feriti alle gambe, il terzo all’addome: è il più grave e finisce al San Camillo, in prognosi riservata. Gli altri due, però, hanno riconosciuto uno degli aggressori, e lo descrivono ai carabinieri che in poche ore identificano il responsabile e due suoi complici: l’altro pistolero e un ragazzo che ha partecipato alla rissa. All’alba scattano le manette, i tre vengono fermati e portati alla stazione dei carabinieri di Villa Bonelli. L’accusa: aggressione per tutti, tentato omicidio plurimo per i due che hanno sparato e favoreggiamento per il terzo.
Ma al Trullo la notizia del «caso chiuso» non viene accolta con particolare favore: nel popolare quartiere i tre arrestati sembrano riscuotere più simpatia degli stranieri aggrediti. «Colpa» dei rumorosi capannelli che si formano davanti al bar di via Monte delle Capre, dove romeni e altri extracomunitari si incontrano per bere birra. Quello che un tempo era un placido ritrovo per pensionati è ora al centro delle tensioni del quartiere. E proprio davanti al bar dove due sere fa era cominciato tutto, la storiaccia vive il suo avvilente e preoccupante epilogo: una trentina di persone, il volto nascosto da cappucci e occhiali da sole, nel tardo pomeriggio fa irruzione nel locale e lo devasta a sprangate, sfondando anche le vetrine di due negozi vicini. E non risparmia due clienti romeni «sorpresi» a bere un bicchiere alla «birreria dei portici», bastonandoli prima di dar fuoco al caffè.

Quando arrivano le forze dell’ordine, trovano solo i due stranieri, malconci, che vengono soccorsi e portati al San Camillo. I residenti, scossi dall’accaduto, non paiono però molto sorpresi. «La situazione ormai era insostenibile», spiegano, «ce lo aspettavamo».

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