Fondazione e maxi-restauro del pavimento: Palazzo Marino parte in quarta sulla Galleria

Galleria, avanti tutta. È arrivato il momento di passare ai fatti e mettere mano al salotto buono di Milano. Questa la decisione presa lunedì al vertice del Pdl e questa la volontà della giunta. I due bandi di gara andati deserti non scoraggeranno ulteriormente Palazzo Marino, che pur di ridare smalto a uno dei simboli della città, è disposto a mettere mano al portafoglio, pensando anche al traguardo delle comunali del 2011. L’intervento non è nemmeno troppo oneroso: 3,5 milioni di euro complessivi, di cui 1,5 milioni per la pavimentazione e il resto per la copertura di cristallo, per altro già finanziato nel piano delle opere pubbliche per il biennio 2009-2010. Urgente il restauro della pavimentazione: dai tasselli dei mosaici, agli spicchi di cristallo che compongono le «rose», sempre del pavimento alla pulizia dei marmi. Insomma così com’è ridotta, la Galleria rappresenta un pessimo biglietto da visita per la città, che vede passare sotto le volte di cristallo centinaia di turisti al giorno.
Parallelamente si va avanti con il discorso della fondazione, che vedrebbe riuniti la Camera di commercio, l’associazione «Il Salotto», che raggruppa i negozi della zona e il Comune. È convocata per oggi negli uffici del sindaco una riunione tecnica per accelerare anche sulla costituzione della fondazione, di cui si parla dall’ottobre scorso. Già otto mesi fa il presidente della Camera di Commercio Carlo Sangalli, infatti, aveva dichiarato la disponibilità a versare, costituita la fondazione, un contributo per il restauro «perché crediamo nelle necessità impellente di riqualificare il patrimonio della città» aveva dichiarato. Insomma l’amministrazione spinge sull’acceleratore per portare a casa questo importante risultato entro il 2011: da un lato stanziare i fondi per restaurare la pavimentazione e avviare i lavori, dall’altra costruire la Fondazione che renderebbe più snelli e semplici i rapporti con le griffe in affitto.

Divisa la giunta sul destino della Galleria: privilegiare la sua vocazione di polo commerciale di lusso e ricavare spazi per le griffe in verticale, trasformando il Salotto in una Rinascente bis oppure privilegiare l’aspetto culturale e pubblico del luogo simbolo della città?