Dal food a Manzoni, un podcast sulla storia di Milano

Dieci episodi su Spotify (il mercoledì). Martelli: "Prima puntata sull'illuminazione"

Dal food a Manzoni, un podcast sulla storia di Milano
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E se la storia di Milano diventasse un podcast? Nessun luogo meglio della Cittadella degli Archivi potrebbe fornire una messe inesauribile di documenti, curiosità, testimonianze e storie che meritano di essere narrate.

È talmente vero che il progetto è divenuto realtà grazie all'iniziativa del Comune "Racconti di Milano dalla Cittadella degli Archivi", una decina di episodi, in onda il mercoledì su Spotify, per altrettante tappe più o meno note della formazione dell'identità meneghina raccontate da punti di vista inediti. Autore e narratore Francesco Martelli, direttore della Cittadella di via Gregorovius: "La prima puntata, sull'illuminazione pubblica a Milano, torna a quando la città sconfisse il buio della notte, pericoloso nelle campagne, dove regnavano gli animali selvatici, e non meno rischioso per le vie cittadine, dove erano in agguato predoni e assassini - spiega - Parigi fu la prima città a dotarsi, intorno al 1830, di 6 lampioni a olio in Place Vendôme: 50 anni dopo era la Ville lumière immortalata dagli impressionisti. Fu un mutamento sociale di portata epocale e anche Milano, che viveva a fine '800 una stagione di rapida urbanizzazione, voleva dire addio all'oscurità appannaggio di banditi, prostitute, ladri e uomini di malaffare. Abbiamo i primi preventivi di società francesi e piemontesi di illuminazione urbana, così come i progetti di posizionamento dei lampioni elettrici quando, negli anni Venti, dopo l'olio anche il gas andò definitivamente in pensione: documenti che ci permettono di seguire le vicende di una città che cambiava volto".

Il resto è tutto da ascoltare, come la "pillola" su piazza San Babila, compendio dell'architettura milanese del Novecento. Da non perdere la puntata sul food, che sfata miti inossidabili: ha dell'incredibile, scoprire che a inizio '900 quasi nessuna osteria, bottiglieria o ristorante milanese serviva risotto giallo, cotoletta o cassoeula. Un vero scoop. "Lo abbiamo appurato spulciando i dati di un'indagine sanitaria risalente al 1918, grazie alla quale abbiamo copie originali dei menu delle taverne dell'epoca". Cosa si mangiava invece? "Tutta roba molto sostanziosa: rognoni, fegati, polli, zupponi e moltissimo salmì. La cotoletta, scottante eredità della dominazione austriaca, compare in lista in un solo ristorante, tal Bucintoro".

Raffinato e colto l'approfondimento dedicato alla morte di Manzoni e ai retroscena del "Requiem" di Verdi, nato dalla collaborazione fra il Comune, guidato allora dal senatore Giulio Belinzaghi, e l'editore Ricordi. Tutto attestato da carte autentiche custodite in Cittadella.

Polo archivistico che, proprio in questi giorni, si prepara a tagliare il nastro di "Cittadella 2", innovativo progetto di ampliamento volto a trasformarlo nel più grande archivio automatizzato d'Europa, migliorando la funzionalità degli spazi e la fruibilità dei servizi.

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