da Detroit
Crisi sempre più profonda per lauto Usa: Ford presenta ulteriori misure di ristrutturazione e DaimlerChrysler lancia un profit warning sul 2006, a causa proprio dei problemi sul mercato nazionale. Per Ford è il terzo piano di ristrutturazione in 5 anni, rimpiazzando di fatto il precedente «Way Forward», di gennaio, puntando a risparmi per 5 miliardi di dollari fino al 2008 con il taglio di altri 15mila posti in America e la chiusura di due impianti in aggiunta ai 14 già pianificati, entro il 2012. Le misure non convincono il mercato, soprattutto per la mancanza di dettagli alla possibile vendita di brand del lusso come Jaguar, Aston Martin e Land Rover, tanto che il titolo ieri è sprofondato al minimo di seduta di 7,75 dollari (14,74%), per passare poi di mano a quota 7,91 dollari, con una flessione del 13%. Sono quasi 15mila i tagli dorganico in Ford, un terzo dei «colletti bianchi» del Nord America, dove le attività torneranno in utile, secondo le previsioni aggiornate, non più nel 2008, ma nel 2009. Il presidente Bill Ford, inoltre, ha da poco nominato Alan Mulally, il risanatore della Boeing, come nuovo amministratore delegato.
Ma in difficoltà cè anche DaimlerChrysler che ha lanciato un profit warning sugli utili operativi 2006 a causa dei risultati inferiori alle stime dalle attività Usa di Chrysler Group.
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