Il Senato ha approvato la Finanziaria. Ma, a sorpresa, dal documento finale e dal maxiemendamento votati a Palazzo Madama sono spariti i fondi per le grandi opere della viabilità lombarda. Brebemi e Pedemontana, dopo l'approvazione del Cipe alla fine di luglio, rischiano di arrestarsi.
Roberto Formigoni non si dimostra preoccupato. «La Brebemi manca soltanto di un'ultima approvazione da parte del Cipe, quella defitiniva, poi non dovrebbero esserci più ostacoli. Per i 450 milioni di euro di costi aggiuntivi abbiamo raggiunto un accordo con l'Anas, che verrà ratificato a fine mese davanti al Cipe. In Finanziaria per Brebemi non ci era dovuto nulla». Anche i tempi dovrebbero essere rispettati. «Cantieri aperti entro i primi sei mesi del 2006» conferma il presidente. Se sulla Brebemi il governatore rassicura, sulla Pedemontana sembra perplesso. «Ho parlato qualche giorno fa con il presidente del Consiglio - spiega -. Mi aveva assicurato che non ci sarebbero stati problemi». Poi, però, è arrivata la bocciatura del Senato. «Io proseguo la mia battaglia per la Pedemontana - aggiunge Formigoni -. Non è finita qui, non ci arrendiamo. Ricordiamo che la Finanziaria ha bisogno di un ulteriore passaggio alla Camera (perché il Senato ha modificato il testo originale)». Un segnale: c'è ancora spazio per far rientrare le grandi opere che interessano la Lombardia dalla finestra. Poi il messaggio a Roma: «Questa Finanziaria prevede stanziamenti significativi, ma ci attendiamo in campo sanitario e di interessi generali un riconoscimento - dice il presidente -. La Lombardia è la locomotiva d'Italia, non può essere penalizzata dalla manovra». Formigoni chiude con una battuta in stile Celentano. «Questa Finanziaria è lenta, ma vedremo di velocizzarla».
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