Formigoni: cari lombardi, non c’è più un euro

Con i tagli imposti dal governo, non ci sono più soldi da spendere. E non è un modo di dire: «Basta con tutto». L’analisi di Roberto Formigoni, sostenuta dai dati dell’assessore al Bilancio, Romano Colozzi, piomba su una giunta costretta a affrontare la realtà di tagli vicini ad azzeramenti. Come per la Casa, che prevede tagli alle spese del 98 per cento. Non sono messi meglio nel settore Famiglia e Solidarietà sociale, colpito da un taglio alla spesa dell’80 per cento. Drastiche riduzioni anche per Ambiente, Industria, Protezione civile, istruzione. «Siamo in grado di fare fronte sono alle spese obbligatorie, quelle per cui la Regione ha firmato contratti o si è impegnata con vincoli giuridici» spiega Roberto Formigoni. Il tetto del patto di stabilità impedisce le cosiddette spese politiche, quelle facoltative e tutti i «nuovi investimenti».


Il governatore estende l’allarme a Comuni e Provincie, convocati con i sindacati per affrontare insieme la situazione. «Non siamo in grado di garantire i trasferimenti» spiega Formigoni. Tre le richieste al governo: reperire nuove risorse, premiare le Regioni virtuose e sbloccare i fondi europei Fas.

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