«Non sarà un ente privato a stabilire le tariffe, ma sarà la Provincia». Così il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni ha illustrato le linee del nuovo provvedimento regionale sulla gestione dellacqua. «Qualcuno - ha detto Formigoni scagliandosi contro le critiche delle opposizioni - si è inventato che Regione Lombardia vuole privatizzare lacqua. Nulla di più falso. Non abbiamo mai parlato e mai pensato ad una privatizzazione dellacqua che è e rimane un bene a disposizione di tutti». È ormai necessario adeguare lorganizzazione del sistema idrico alle nuove leggi e alle sentenze della Corte Costituzionale, che hanno dichiarato illegittime alcune parti della legge lombarda del 2003. La legge 42 del 2010 impone, infatti, la soppressione delle AATO (Autorità di Ambito territoriale Ottimale), responsabili delle risorse idriche, imponendo il trasferimento delle competenze ad altri enti. La legge Ronchi, invece, prevede la possibilità di affidare la fornitura dellacqua a una società terza o a una società partecipata. «Stiamo lavorando per modernizzare il sistema di distribuzione dellacqua - ha spiegato il governatore - e poichè leggi comunitarie e nazionali annullano la legittimità degli Aato, noi pensiamo di passare questi poteri alle province». La Regione, comunque, è aperta al confronto sulle possibili soluzioni: «Stiamo discutendo per vedere quale sarà la formula migliore, visti i pareri contrastanti di Anci e Unione delle province lombarde».
Alle province dunque - secondo linformativa - spetterà la programmazione e la gestone locale, la gestione delle risorse, il controllo amministrativo e tecnico, la definizione del piano economico della gestione, dei costi e tariffe. I comuni, che rimangono proprietari degli impianti e delle reti, assumeranno il nuovo ruolo di soggetti finanziatori.
Il presidente della Provincia Guido Podestà ha assicurato che lorientamento suo e di tutti i colleghi delle province lombarde è volto a mantenere sotto il controllo pubblico anche la fornitura dellacqua: «Le Province lombarde sono orientate a mantenere il controllo pubblico anche della fornitura dellacqua, che la Legge Ronchi prevede sia messa a gara o al 100% o al 40%. I considerano auspicabile la costituzione di società controllate al 60% dal pubblico e solo al 40% da privati». Prorpio su questo aspetto Podestà ha già annunciato lavvio di un confronto con i Comuni.