Roma sale a Milano, e lo fa per la prima volta dallinsediamento del nuovo governo col sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta. Alle 9.30 varcherà la porta di vetro del Pirellone e salirà al trentesimo piano, dove lo attende il governatore Roberto Formigoni. Poi, nel pomeriggio, Letta incontrerà il presidente provinciale Filippo Penati e il sindaco Letizia Moratti. Con una mission: aprire la stagione della concertazione istituzionale. «Perché - ha spiegato ieri - le elezioni sono finite e bisogna iniziare a riflettere insieme», e quindi si comincia con un lavoro istruttorio proprio da Milano, recuperando in termini dattenzione verso una città che ne merita sicuramente più di quella dimostrata nella compilazione del nuovo Esecutivo. «Il punto non è contare i ministri milanesi o lombardi, ma lavorare sulle cose» è il pensiero di Letta. Condiviso da Roberto Formigoni, «a una condizione - precisa il governatore -: che alle parole seguano i fatti».
«Sono contento che Letta abbia voluto incontrarmi per primo, questa mattina, nel suo odierno giro di visite milanesi - riferisce Formigoni -, così come il sottoscritto è pronto a collaborare. Però Letta metta subito sul tavolo le urgenze lombarde». Che il governatore mette subito in scaletta: «Infrastrutture, maggiore competitività per le nostre imprese e federalismo fiscale, al di là di come finirà il referendum». Tre temi che Formigoni questoggi assicura di «mettere subito sul tavolo della discussione». Dopodiché, dice, «dobbiamo fissare i tempi: uno, due mesi. Voglio essere generoso, rivediamoci a settembre, quando il governo organizzerà il suo nuovo seminario proprio qui a Milano. In quelloccasione, i ministri si presentino con progetti e impegni precisi.
Sempre oggi, ma nel pomeriggio, il governatore incontrerà il ministro Guardasigilli, Clemente Mastella, «per discutere insieme di alcuni problemi concreti».
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