Formigoni, luce verde per il quarto mandato

«Formigoni, presidente a vita». Con una battuta en passant il premier Silvio Berlusconi ha di fatto dato la benedizione a Roberto Formigoni per la sua ricandidatura in Regione Lombardia. Una boutade non certo fine a se stessa ma indirizzata a una platea precisa - quella lombarda riunita per l’inaugurazione della Brebemi - in cui era presente, in prima fila, anche il senatùr Umberto Bossi. Che ha applaudito. Quasi a dire: accetto la scelta, punterò ad altro. Insomma, in quattro parole pronunciate dal premier sono stati riassunti gli scenari politici dei prossimi mesi: Formigoni dà ufficialmente il via alla sua quarta campagna elettorale, il Pdl corre per la Lombardia e la Lega, a quanto pare, dirotterebbe le sue mire su un’altra regione del Nord, con tutta probabilità il Veneto.
Con qualche mal di pancia tra i militanti del Carroccio, che hanno sperato per un po’ di poter mettere le mani sul Pirellone, forti dei risultati ottenuti alle amministrative. «Sarebbe un fatto naturale - osserva l’europarlamentare Mario Borghezio - che la Lombardia nel 2010 possa avere una guida leghista. Questo diritto ce l’hanno tutte le regioni del Nord. In Lombardia basta vedere le centinaia di Comuni a guida leghista e vedere che aria tira». Su «Formigoni presidente a vita», Borghezio commenta: «Penso che certamente possa venire incentivato ad avere altre aspirazioni. È di cultura federalista, è stato molto influenzato dal pensiero di Gianfranco Miglio: tutti elementi positivo. Però, tutto ciò premesso, meglio uno della Lega. Secondo me tocca a noi». Secondo l’assessore lombardo del Carroccio Davide Boni «Berlusconi parla di un suo candidato, ma gli accordi li farà assieme a Bossi. È naturale che tutti giocheranno la loro partita».

Commenti legittimi. Fatto sta che, prima di pronunciare la frase fatidica sul palco all’inaugurazione della Brebemi, il premier aveva già chiesto e ottenuto il via libera da Bossi, a quanto raccontano i suoi più stretti collaboratori.