Per il ministro dellEconomia i tagli imposti dalla Finanziaria sono sostenibili, basta evitare gli sprechi. Ma Formigoni non ci sta e la replica è a tutto tondo: «Tremonti non conosce le cose e non sa che il grattacielo che abbiamo costruito ci costa di meno ed è un guadagno perché ci permette di risparmiare rispetto a quello che sono gli affitti». «Poi - ha aggiunto Formigoni - credo che il grattacielo che abbiamo costruito costi un millesimo del Ponte sullo Stretto, tanto per fare un esempio». Così comè, secondo il governatore lombardo la manovra spazza via il federalismo fiscale perché vengono negati finanziamenti proprio in quelle materie su cui doveva essere calcolata la perequazione.
Formigoni ha sottolineato come la manovra del governo abbia colpito principalmente le Regioni: «Basta guardare le cifre, non è necessaria la calcolatrice, basta un pallottoliere. Il taglio grava per il cinquanta per cento circa sulle Regioni mentre dà solo una pettinatina ai ministeri. È ovvio che una manovra equa è quella che ripartisce i sacrifici tra tutti i comparti dello Stato che sono quattro: le Regioni, le Province, i Comuni e lo Stato cioè i ministeri. Noi chiediamo una cosa di buon senso cioè che ci sia unidentica proporzione tra tutti i comparti dello Stato».
Dal calcolo fatto in Regione i tagli proposti da questa manovra incidono su ciò che le Regioni devono fare: sul trasporto pubblico locale, sulle imprese, sulla scuola e sulle misure ambientali. Per la Lombardia si parla di 1,4 miliardi in meno nei prossimi due anni a cui si aggiungono ulteriori riduzioni di spesa per rispettare i parametri del patto di stabilità.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.