I buoni rapporti della Regione Lombardia con il Tar non impediranno ai vertici del Pirellone di combattere fino in fondo la sua battaglia contro una sentenza del tribunale amministrativo che essi considerano profondamente sbagliata: quella sul caso di Eluana Englaro, lordinanza che nel gennaio scorso, accogliendo un ricorso del padre Beppino Englaro, annullò la delibera regionale sulla vicenda della giovane donna. Lordinanza regionale che impediva alle strutture pubbliche di dare corso allinterruzione delle cure venne dichiarata illegittima ed annullata, e la vicenda di Eluana si avviò così alla sua triste conclusione. «Il diritto costituzionale di rifiutare le cure - aveva scritto il Tar - è un diritto di libertà assoluto, il cui dovere di rispetto si impone nei confronti di chiunque». Ma alla Regione, quella sentenza del Tar continua a non andare giù.
A renderlo noto, a margine dellinaugurazione dellanno giudiziario del Tar, è il presidente della Regione Roberto Formigoni. Dopo avere espresso parole di grande apprezzamento per loperato dei giudici amministrativi lombardi, il Governatore precisa che «avere dei buoni rapporti non significa pensarla sempre allo stesso modo». E sul caso di Eluana, in specifico, Tar e Regione la pensano in modo diametralmente opposto. «Per questo - dice Formigoni - stiamo pensando di rivolgerci al Consiglio di Stato per chiedere lannullamento della sentenza del Tar della Lombardia».
Ma che senso ha insistere, ora che il calvario di Eluana è comunque concluso? «Il caso di Eluana è chiuso - risponde il presidente - ma si è creato un precedente che in futuro peserà in altri casi. Ed è in vista di questi casi futuri che noi riteniamo importante che venga riconosciuto il buon diritto della Regione Lombardia ad emettere ordinanze come quella».
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