Cronaca locale

Forza Italia: «Programmi disattesi Per la Provincia è una Caporetto»

L’azzurro Dapei all’attacco: «Per i trasporti spesi solo il 12% dei fondi, per le strade il 2. Meno soldi per gli anziani»

Sul fronte mobilità siamo fermi al due per cento di interventi: un milione 837mila euro di nuove strade, varianti e rotonde rispetto ai 73 milioni e 455mila 855 cents messi a bilancio. Non va meglio per i servizi sociali con il progetto del «Senato della terza età» che vede addirittura cancellati dal bilancio i 50mila euro impegnati all’inizio dell’anno. Idem per la nuova provincia di Monza e Brianza che dei 5 milioni e 60mila euro previsti non ha speso nemmeno un cent.
Riassunto della Caporetto di Filippo Penati, quella che si declina nelle 243 pagine sullo «stato di attuazione dei programmi» dell’amministrazione provinciale. Fotografia impietosa delle promesse fatte e non mantenute che la legge impone di mettere a disposizione degli amministratori e dove, pagina dopo pagina, esce un giudizio negativo sull’effettiva capacità della giunta Penati di mantenere le promesse.
Ma vediamo, punto dopo punto, i risultati non certo brillanti di un’amministrazione che «incapace di attuare politiche realmente efficaci - non solo nel settore della mobilità e dei servizi sociali ma anche sul fronte della scuola e dello sport - sceglie quindi di “pompare” mediaticamente ogni uscita del presidente» chiosa Bruno Dapei, capogruppo provinciale azzurro. Osservazione che nelle duecento e passa pagine del documento redatto dagli uffici di via Vivaio si sintetizza in punti percentuali.
Vediamo, allora, qual è stata fino a oggi la reale consistenza delle promesse penatiane. Partiamo dalla viabilità e trasporti: dei 65 milioni e passa di euro previsti per «prestazione di servizi» (leggi, trasporto pubblico) ne risultano impegnati solo dodici per cento. Non va meglio - tralasciando gli impegni di spesa «in comunicazione e consulenze che risultano molto utilizzati» - sul fronte istruzione ed edilizia scolastica, tradizionalmente tra i più ricchi: l’indice di impegno degli investimenti è fermo al 21 per cento (8.320.091 euro su 38.664.214) e va di pari passo col minimo utilizzo delle somme stanziate per la cultura e la valorizzazione dei beni culturali che s’attesta al sette per cento. E, ancora, indici bassi (18 per cento) anche per gli investimenti delle «politiche per il Territorio».

Scelta «di un’amministrazione incapace persino di realizzare i punti più politici e qualificanti del suo programma» annota Dapei: e carta canta pure sulle politiche sociali, familiari e il terzo settore, con l’indice di impegno delle spese correnti a quota 73 per cento ma con l’indice di pagamento fermo al 37 e l’impegno delle spese di investimento al 19.

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