Politica

Forza Italia punta sui sindaci delle grandi città

La mossa a sorpresa suggerita dal premier nei collegi più a rischio. Tre persone di staff e una sede per ogni candidato

da Roma

Silvio Berlusconi non ha intenzioni di mollare sulle elezioni del 2006, che non considera affatto già perse. Non solo ha acceso il «motore azzurro», cioè una supermacchina elettorale, ma ha anche avviato un monitoraggio dei collegi a rischio dove si pensa di puntare su nuovi candidati che abbiano più speranze di vittoria. Il premier riuscito a ritagliare in questa settimana una serie di spazi da dedicare a Forza Italia e, tra mercoledì e venerdì, ha avuto diverse riunioni con i vertici del partito e con altri dirigenti.
Tra gli atti compiuti c'è il varo del cosiddetto «motore azzurro», cioè un comitato elettorale ispirato a quello che i repubblicani americani mettono in piedi in occasioni delle presidenziali. La struttura è divisa in 10 gruppi di lavoro, ognuno dei quali si occuperà di un aspetto della sfida del 2006. Al di là di quello che sarà il programma e la campagna a livello nazionale, si punta a un lavoro meticoloso sui 475 collegi uninominali.
I due incaricati del monitoraggio, il sottosegretario Mario Valducci e Gregorio Fontana, stanno effettuando una classificazione di ciascuno di essi incrociando i dati delle europee del giugno 2004, con quelli delle regionali. I collegi dove il margine sul centrosinistra è di 12.000 voti (i votanti in media sono sui 60-70.000) sono sicuri, e viceversa sono considerati persi quelli dove è l'Unione a infliggere questo distacco alla Cdl. All'interno dei due estremi è stata elaborata una griglia sofisticata per classificare via via i collegi dai «molto probabili» a «molto poco probabili». In tutto sette gradi.
In ciascun collegio il candidato sarà affiancato da uno staff, costituito da un «tutor» e da due giovani factotum. «Tutti regolarmente stipendiati», ha precisato Berlusconi. Nei suoi incontri il premier ha spiegato che in tutti e 475 collegi dovrà essere aperta una sede elettorale, e ognuna dovrà avere un arredo «uguale e riconoscibile», si è raccomandato il premier: «Farà parte del nostro nuovo brand».
Bondi incontrerà tutti i parlamentari «azzurri» per organizzare il loro staff. Il coordinatore ha già iniziato dai deputati della Lombardia, a cui ha spiegato che potranno essere loro stessi a scegliere i tre membri dello staff, che non saranno mandati da via dell'Umiltà.
La vera novità è che Berlusconi starebbe pensando a possibili nuovi candidati nei collegi a rischio, quelli cioè dove ci si giocherà tutto per 2.000 voti o meno. L'idea, avrebbe ripetuto in un paio di occasioni, è di presentare per esempio dei sindaci di comuni importanti nei rispettivi collegi in grado di raccogliere il consenso. È partito quindi lo screening territoriale. Il premier ha detto che si riserverà in tutti i casi l'ultima parola e, a scanso di equivoci, ha nominato responsabile per la selezione dei nuovi candidati un fedelissimo, vale a dire Marcello Dell'Utri.

L'artefice della selezione dei volti nuovi alle elezioni del 1994.

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