Lo stato di salute delleconomia ligure è cagionevole, soprattutto nel settore manufatturiero e commerciale, tanto da far «pensare a una nuova fase di stagnazione». È il dato che emerge dallanalisi - relativa al primo trimestre 2005 in rapporto allo stesso periodo del 2004 - dei dati regionali diffusi ieri in un workshop dallassociazione culturale Maestrale. La situazione appare ancora più preoccupante, secondo lo studio, se si aggiungono «linvecchiamento della popolazione, la prevalenza di imprese di piccole dimensioni, la scarsa disponibilità allinvestimento del sistema economico-produttivo». La ricetta di Maestrale si traduce in tre macro-progetti: «La vocazione allinternazionalizzazione, la valorizzazione dellintegrazione tra grande, media, piccola impresa e professioni, la spinta a favore della ricerca e dellinnovazione per la creazione del valore sociale». Positivi invece i numeri del settore costruzioni (+4,8%), della produzione di olio (da 715mila nel 2004 a oltre 2,6 milioni nel 2005) e del turismo. Questultimo cresce a livello ligure (negli arrivi +10,76%, nelle presenze +3,4%), ma non genovese (rispettivamente -2,8% e -6,3%).
Secondo Pierluigi Foschi, numero uno di Costa Crociere, la causa del decremento è la «carenza di servizi». I nodi da dipanare sono sempre gli stessi: «Puntare sullapertura dei negozi durante il fine settimana e su una maggiore accoglienza, pubblica e privata; coordinare strategie di promozione congiunta con laeroporto».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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