Franca Ghitti e il viaggio tra i luoghi della mente

Fu in Svizzera, nella grande segheria dei nonni, che si innamorò del legno e comprese quanta forza emotiva potesse passare da un materiale primario rimaneggiato, allungato, puntellato di chiodi. Poteva parlare, riportare in vita il passato con un nuovo linguaggio, riformularlo ed emozionare ancora di più.
Dopo un tour internazione che l’ha portata ad esporre le sue opere in giro per il mondo, passando dall’Italia fino agli Usa, Franca Ghitti torna a raccontare e raccontarsi, proponendo, questa volta all’Accademia Tadini di Lovere (Bergamo), un percorso di sculture e installazioni che tengono incatenato lo sguardo. Durezza, chiodi, delicatezza, legno, guizzi emozionali in pezzi di ferro curvati e affilati, per parlare della natura, dei boschi, delle vecchie industrie, degli antichi mestieri.
«Ho deciso di esporre al Tadini per rendere omaggio alla mia valle - racconta l’artista, che oggi, dopo aver viaggiato per decenni, vive tra la Val Camonica e New York -. Una delle installazioni che presento si chiama “Bosco” ed è composta da dodici sculture a forma di tronco, lavorate con un intento: dare voce ad una poesia di Ezra Pound. Un’altra invece si chiama “Libri chiusi” e si tratta, ancora una volta, di piccoli alberi che questa volta ho dedicato ad un mio editore. Volevo raccontare il potere del libro, il pericolo che corre con le nuove tecnologie, l’immensa sensazione del tocco».
Ma non c’è solo questo. Il percorso svela le «Pagine chiodate» in cui la scultrice ha voluto rievocare il vecchio mestiere dei mugnai che usavano i chiodi per segnare i sacchi di farina. Un’anticipazione, questa, di una grande mostra che si terrà nel febbraio del 2008 a New York. «Il mio tentativo è di reinventare un nuovo alfabeto utilizzando materiali d’arte povera - ha detto la scultrice -, il legno, il ferro, la pietra.

Ho recuperato scarti di fucile, refusi di industrie, ho ridato loro forma, una voce nuova, una memoria che sennò si sarebbe persa».
Un viaggio entusiasmante, da sentire con gli occhi e le mani, lasciandosi aperti a linguaggi diversi.
Accademia Tadini - Lovere (Bergamo)
dal 7 luglio al 9 settembre 2007

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