Franca Lai «Io, comunista, presto il mio volto per Biasotti»

Franca Lai «Io, comunista, presto il mio volto per Biasotti»

(...) dato il loro contributo in maniera volontaria, senza ricevere compensi in cambio. Biasotti ha anche raccontato come si è incontrato con i due artisti: «Con Franca Lai ci siamo conosciuti in via Sestri. Con D’Angelantonio, invece, il contatto è cominciato tramite Facebook: non si è fatto riconoscere, abbiamo scambiato qualche opinione tramite internet, poi un giorno mi è venuto a trovare e lì è cominciata la nostra collaborazione».
La comunista pentita. «Per cinquant’anni ho votato in una direzione, la prima volta che sceglierò il centrodestra sarà il 28 marzo per Sandro Biasotti». Franca Lai viene da una famiglia comunista, lei stessa è sempre stata di sinistra ma questa volta ha detto basta, «non era più possibile sostenere persone che per questa terra non hanno fatto niente». Parla di atto di coraggio «la» Franca, popolarissima in Liguria per le sue canzoni, volto che buca il video e che con la sua voce incanta facendosi sempre più testimonial della musica popolare genovese: «Quando iniziai la mia carriera facevo jazz, poi vidi che non funzionava e cambiai genere. Questo esempio lo porto alla politica: la sinistra non funziona, la Liguria è ferma e Biasotti mi ispira fiducia. Così ho deciso di cambiare e sarà la prima volta».
Così come per la prima volta «la» Franca sceglie di impegnarsi direttamente per un candidato: «Non ho mai prestato il mio volto per nessuno, ma ci vuole - spiega -: lo faccio anche per la canzone genovese e le tradizioni popolari che Burlando si è dimenticato e per questi obiettivi vorrei lavorare per Sandro una volta eletto, perché non si dimentichi della cultura popolare». Divertente anche l’incontro casuale con il candidato del centrodestra, durante un banchetto elettorale a Sestri Ponente: «Era prima di Natale mi ha offerto un panettone in regalo e da quel momento mi ha conquistato».
Gli «sfigati». L’altra novità della campagna comunicativa del centrodestra sono gli spot comparativi con i manifesti di Claudio Burlando. Tre giovani contrappongono la loro esperienza di senza casa, senza lavoro e di ricercatore che è dovuto emigrare in Lombardia, ai manifesti di Alice, Paola e Luca i tre «miracolati» dalla Regione: gli unici che sembrano aver beneficiato delle iniziative legislative del presidente uscente.
Brignola smentisce. Giallo, invece, su un’altra testimonial delle pubblicità pro Biasotti. Franca Brignola, direttore editoriale di Tele Genova, inserita in una spot a favore del deputato Pdl, ieri sera ha smentito di aver dato alcuna autorizzazione alla diffusione della pubblicità: «Sono una giornalista perciò non faccio spot pubblicitari per nessuno - replica Brignola -.

Mi spiace che si sia creato un equivoco dovuto forse alla mia partecipazione ad alcune iniziative elettorali del candidato Biasotti così come, per dovere professionale, ho partecipato ad iniziative del presidente e candidato Burlando».

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