Roberto Fabbri
Il governo di Parigi ha ammesso ieri di essere stato colto «in un certo senso di sorpresa» dallinedita proposta iraniana di creare un consorzio con due società francesi (Eurodif e Areva) per arricchire uranio in Iran e nello stesso tempo sorvegliare le attività. Superato lo stupore, da Parigi è arrivato un formale no, ma secondo lo stile europeo in voga non così perentorio da significare che non se ne possa riparlare. I francesi ritengono infatti che qualora si arrivasse a negoziati con lIran - sotto la nota condizione della sospensione delle attività nucleari iraniane - anche questa proposta potrebbe essere presa in considerazione.
Lipotesi preferita da Parigi vede protagonista anche in questo caso il responsabile della politica estera dellUe Javier Solana, che da tempo è impegnato in colloqui con il capo dei negoziatori iraniani Alì Larijani. Solana, appresa la notizia, ha definito la proposta di Teheran «interessante», ma «da analizzare».
Lidea, lanciata ieri dal direttore aggiunto dellagenzia iraniana dellenergia atomica Mohammad Saidi «per dissipare le inquietudini sul nucleare iraniano», non è in realtà nuova. Circa un anno fa il presidente dellIran Mahmud Ahmadinejad aveva detto che il suo Paese era pronto a collaborare con settori privati e pubblici di altri Stati in tema di programmi di arricchimento delluranio in Iran. Allora la proposta era stata rispedita al mittente dalla stessa Francia, oggi probabilmente prescelta come oggetto per il nuovo tentativo perché considerata più disposta al dialogo (o a compromessi).
La diplomazia, intanto, non si ferma. Anche ieri Solana e Larijani hanno parlato per unora al telefono, con il rappresentante europeo costretto per lennesima volta a ricordare che i tempi per la sospensione dellarricchimento delluranio «non sono illimitati». Larijani ha anche incontrato a Teheran il capo del Consiglio di sicurezza russo Igor Ivanov: il giorno prima il presidente americano George W. Bush aveva telefonato al suo omologo russo Vladimir Putin anche per trattare la questione del nucleare iraniano.
Intanto fonti britanniche e statunitensi confermano che è già in fase di preparazione una risoluzione da presentare al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che prevede sanzioni da adottare contro lIran. E proprio la posizione della Russia, che entro un anno si è impegnata a mettere in funzione a Bushehr la prima centrale atomica iraniana, è la più delicata a questo punto, visto che Mosca (come del resto Pechino, a sua volta contraria a sanzionare Teheran) dispone del diritto di veto in quel consesso.
Ahmadinejad, come sempre, sceglie toni di sfida e ieri ha «consigliato» a chi minaccia di isolare lIran «di rinunciare a tale atteggiamento, perché sono loro stessi isolati». E allex presidente Rafsanjani, che suggerisce indirettamente un compromesso sulla questione nucleare, ha detto che «i giochi politici di chi vuol mettere in dubbio la dignità dellIran sono destinati a fallire».
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