La Francia risarcisce Dreyfus e lo promuove "Generale"

Dopo il processo che spaccò il Paese, una legge assegnerà il titolo postumo all'ufficiale ebreo

La Francia risarcisce Dreyfus e lo promuove "Generale"
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«Nel nome del popolo francese» fu degradato e umiliato 130 anni fa, nel cortile dell'École militaire di Parigi, fra le grida della folla. E in nome della Francia, con una legge viene ora promosso al posto che gli sarebbe spettato se non fosse finito al centro di uno dei casi più eclatanti e gravidi di conseguenze della storia europea. Generale di brigata Dreyfus.

Non fu solo un errore giudiziario, a stroncare vita e carriera di Alfred Dreyfus (foto, 1859-1935), ufficiale d'artiglieria ebreo alsaziano, accusato di alto tradimento senza prove, o con prove artefatte; condannato in fretta e furia alla deportazione nell'Isola del Diavolo (Guyana francese), ma soprattutto esposto alla più feroce gogna in un clima di antisemitismo dilagante nell'esercito e nella società francese di fine Ottocento. Fu una macchinazione, una persecuzione che sconvolse la Francia. Una vicenda in cui Indro Montanelli disse di vedere «il prodromo di Auschwitz», rivelatore di un odio anti-ebraico - antico e insieme nuovo - che inquinava l'intera Europa.

«Siete indegno di portare le armi» gli gridarono in quella mattinata gelida di gennaio, tagliandogli i galloni e spezzando la sua spada. Dreyfus reagì dicendo: «Disonorate un innocente». In quella piazza, come cronista, Theodor Herzl assistette alla scena. Cinque mesi dopo era già pronta la prima stesura di Der Judenstaat, col quale nasceva il sionismo (e in prospettiva, 50 anni dopo, lo Stato di Israele). Dreyfus restò in carcere dall'ottobre 1894 al settembre 1899. La Francia si spaccò in due, fino al celebre J'accuse di Émile Zola, il più prestigioso dei dreyfusardi. L'articolo uscì il 13 gennaio 1898. Dopo oltre dieci anni di processo e due condanne Dreyfus fu graziato. Dopo una nuova inchiesta la vicenda si chiuse con l'annullamento delle condanne e il reintegro nell'esercito. Come tenente colonnello partecipò alla Grande guerra. Da 80 anni riposa nel cimitero di Montparnasse. «Qui giace il tenente colonnello Alfred Dreyfus, ufficiale della Legion d'onore» si legge in francese e in ebraico.

Mercoledì scorso la commissione Difesa dell'Assemblea nazionale francese ha approvato all'unanimità la proposta di legge che andrà in aula il 2 giugno, firmata da Gabriel Attal, capogruppo di «Ensemble pour la République». Ne dà notizia il giornale Shalom. «Cinque anni di deportazione e umiliazione - si legge nella proposta - hanno irrimediabilmente frenato la sua carriera. È incontestabile che, senza questa ingiustizia, Dreyfus avrebbe raggiunto naturalmente i gradi più alti».

In una nota, l'Ambasciata di Francia in Israele ha sottolineato che «la nazione francese è impegnata per la giustizia e non dimentica. Promuove a titolo postumo Alfred Dreyfus al grado di generale per correggere un torto, onorare un soldato e affermare che l'antisemitismo, passato o presente, non ha posto nella Repubblica».

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