I colleghi francesi dei dipartimenti dell'Aveyron e della Lozère hanno recentemente ottenuto un importante risultato, riconquistando l'autorizzazione alla caccia tradizionale ai turdidi per mezzo delle tendelle. Si tratta di trappole che sfruttano il principio di gravità con una pietra ricadente sul volatile attirato da un rametto con bacche di ginepro posizionato sotto della pietra. Questa caccia era stata utilizzata da sempre, in passato, sui territori di 5 comuni nell'Aveyron e 19 comuni della Lozère. Una volta vietato, questo metodo non è però scomparso dai desideri dei cacciatori locali, che si sono subito organizzati per trovare una soluzione.
Essa è consistita, da un lato, nell'adattamento del sistema alle esigenze di tutela di piccoli passeriformi non catturabili che potessero incappare accidentalmente nella tendelle e, dall'altro, nel condurre una sperimentazione che ne dimostrasse la selettività.
In particolare, seguendo i suggerimenti tecnici dellOffice national de la chasse et de la faune sauvage (Oncfs) e dell'Institut meditérranéen du patrimoine cynégétique et faunistique (Impcf), sono stati adottati accorgimenti per offrire vie di fuga dalle trappole agli uccelli più piccoli e per calibrare lo scatto del meccanismo sul peso dei turdidi e non su quello dellavifauna di dimensioni inferiori.
La sperimentazione, basata su di un protocollo elaborato dall'Oncfs e dall'Impcf, seguita direttamente da tecnici e agenti dell'Oncfs tramite controlli a sorpresa, è proseguita nelle stagioni 2003 e 2004.
Essa è stata inoltre preceduta da uno speciale corso di formazione per gli utilizzatori delle tendelle, affinché potessero apprendere le modifiche tecniche introdotte.
A posteriori, ciascun tenditore ha compilato un tesserino di prelievo giornaliero, inserendovi la menzione del numero di soggetti catturato suddiviso per specie e secondo il loro stato (morti, feriti). Ognuno dei 150 tenditori autorizzati ha potuto attivare al massimo 100 tendelle con un prelievo massimo autorizzato dall'autorità amministrativa. Il risultato dell'intera sperimentazione è stato che tutte le condizioni previste dalla Direttiva uccelli (deroghe), sono state soddisfatte poiché verificate e verificabili: il metodo selettivo, l'utilizzo giudizioso in piccole quantità e le condizioni strettamente controllate. Non da ultimo, il fatto che il metodo sia stato consentito solo in ambienti con non più del 30% di copertura vegetale, ha favorito una gestione di tali siti, limitando così l'espansione della foresta causata dall'abbandono delle campagne e la relativa perdita di biodiversità.
Ciò ha dimostrato ancora una volta l'utilità ambientale della presenza dei cacciatori sul territorio, che nel caso delle tendelles sono stati premiati dal ministero dell'Ecologia e dello Sviluppo durevole con il decreto che ha reintrodotto questa forma tradizionale di caccia. Su questo specifico punto anche il Consiglio di Stato francese con ordinanza ha ritenuto legittima e strettamente legata agli indirizzi comunitari la nuova disciplina dettata in materia.
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