Franco-algerino arrestato con un kit per esplosivi

Napoli Un cittadino francese di origini algerine di 28 anni, ritenuto un uomo di Al Qaida e ricercato in Francia, è stato arrestato quindici giorni fa a Napoli. Lo rivelano alcuni quotidiani locali precisando che l’arrestato aveva con sé appunti, e forse una sorta di kit, per costruire bombe.
L’arresto sarebbe scattato nel capoluogo partenopeo, dopo tre giorni di pedinamenti e appostamenti. Un blitz che è stato tenuto sotto silenzio. Qualche giorno fa, ci sarebbe stata anche la richiesta di estradizione discussa a porte chiuse davanti a una sezione di Corte d`appello del Tribunale di Napoli, da parte della Procura generale di Luigi Mastrominico. Udienza che aveva come oggetto il trasferimento del presunto terrorista da Napoli a Parigi.
L’arrestato è francese da due generazioni. Secondo le notizie trapelate, a Napoli è stato seguito dalla Digos del vicequestore Filippo Bonfiglio, e il procuratore aggiunto Rosario Cantelmo, capo del pool antiterrorismo, ha aperto un fascicolo ad hoc. Per qualche giorno si è mimetizzato nella zona centrale della città, frequentando la moschea di corso Arnaldo Lucci, già finita in passato in un’indagine sul terrorismo islamico, e la moschea di piazza Mercato.
I poliziotti avrebbero sequestrato un computer e un telefonino cellulare, ma anche alcuni appunti scritti in arabo su un taccuino, su cui sembra che fossero indicate una serie di nozioni tecniche per fabbricare congegni esplosivi.


Il ricercato potrebbe essere arrivato per compiere attività di proselitismo tra gli immigrati di religione islamica che frequentano le due moschee cittadine, ma potrebbe anche avere scelto l’Italia per procurarsi documenti falsi: all’esame degli inquirenti anche l’ipotesi che il presunto terrorista potesse essere alla ricerca di esplosivi da acquistare per compiere attentati all’estero. Nessuna pista, al momento, viene esclusa.

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