
Il sangue non è sufficiente a rendere i legami fraterni generativi. Il gesto fratricida di Caino inaugura non a caso la storia dell'uomo. La lotta per il proprio prestigio, la gelosia invidiosa, la rivalità narcisista spesso intossicano i legami tra fratelli e sorelle. Perché? A indagare in profondità su questa domanda, che interroga nella vita quotidiana molti, è Massimo Recalcati, uno dei più noti e influenti psicoanalisti italiani e protagonista di lectio magistralis nei maggiori teatri italiani, che torna al TAM Teatro Arcimboldi oggi, martedì 2 settembre, con lo spettacolo "Fratelli e Sorelle", prodotto e distribuito da Savà Produzioni Creative. Dopo il successo ottenuto con i suoi saggi e le sue lezioni pubbliche, Recalcati decide di esplorare nuovi linguaggi e di portare la sua profonda conoscenza dell'animo umano direttamente sul palcoscenico. Che cosa rende difficile un legame fraterno o sororale positivamente vitale? Perché l'odio o l'invidia tendono a prevalere sull'amore? Si può pensare alla fratellanza e alla sorellanza al di là dell'illusione della consanguineità? Le questioni aperte sono numerose e interessante è il tentativo di rispondervi. Recalcati dirige l'Irpa (Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata) e nel 2003 ha fondato Jonas Onlus (Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi). Insegna all'Università Iulm. Ha scritto numerosi libri, tradotti in diverse lingue.
Con Feltrinelli ha pubblicato "Il complesso di Telemaco" (2013), "Le mani della madre" (2015), "Il mistero delle cose" (2016), "Il segreto del figlio" (2017), "A libro aperto" (2018), "Mantieni il bacio" (2019), "La tentazione del muro" (2020), "Pasolini. Il fantasma dell'Origine" (2022) e "La luce delle stelle morte" (2022).