Fratelli uccisi: Bianchi resta in carcere, le indagini sono ferme

Come era ampiamente previsto, il gip ha convalidato l’arresto e poi confermato il carcere per Riccardo Bianchi, reo confesso dell’omicidio di Ilaria e Gianluca Palummieri. La decisione è arrivata ieri mattina, dopo l’interrogatorio di garanzia in carcere. Nel frattempo le indagini incredibilmente segnano il passo e gli investigatori non sembrano in grado di rispondere a poche semplici domande come il movente, dove ha trovato il coltello, dove l’ha gettato e ancora se ha chiamato qualcuno nelle 24 ore durante le quali sono maturati i due delitti e se abbia avuto o meno degli aiuti.
Bianchi infatti ha ampiamente confessato sia venerdì durante il primo interrogatorio con il pm Cecilia Vassena, sia domenica mattina a San Vittore con la gip Stefania Donadeo, presente l’avvocato di fiducia Gianluigi Bonifati, di aver ucciso i due fratelli. In entrambe le circostanze il ragazzo, 21 anni a luglio, ha infatti raccontato di aver ammazzato a coltellate Gianluca, 20 anni, nella notte tra mercoledì e giovedì a Cesano Boscone, e la sorella Ilaria, 21 anni, nel suo appartamento di via Gozzoli 160, dopo averla violentata e seviziata.
Mentre la difesa si è arroccata in un comprensibile silenzio: «Devo ancora studiare con cura la situazione» risponde Bonifati, per non anticipare le propria strategia difensiva. Limitandosi ad aggiungere: «Daremo piena collaborazione alla Procura», molte cose restano ancora da chiarire. A cominciare dal movente, anche se tutto dovrebbe essere partito con la rottura della relazione con Ilaria. Un punto che sembra invece ancora angosciare gli investigatori, che non hanno ancora chiarito neppure dove il ragazzo abbia trovato il coltello e dove l’abbia gettato. Quasi esclusa la presenza di un complice, anche se rimane ancora da trovare la conferma ufficiale. Gli inquirenti non sono poi ancora in grado di ricostruire cosa abbia fatto l’assassino a casa della vittima. Venti ore sono troppe anche per infierire sulla ragazza, picchiarla, legarla, imbavagliarla, violentarla e infine ucciderla con un sacchetto di plastica sulla testa. Non si sa cos’altro abbia fatto. Su questo il giovane sarebbe stato molto vago. Riccardo Bianchi infatti ora è confuso e spaventato dall’enormità di quello che ha fatto.

Agli inquirenti continua a ripetere che non sa perché ha ucciso, come si sia procurato il coltello «Me lo sono trovato in mano» e dove l’abbia gettato, cosa abbia fatto esattamente in quella giornata di follia. Per questo anche ieri gli investigatori hanno continuato a studiare i tabulati telefonici dei tre ragazzi e a interrogare i loro amici.

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